19/12/2011

A Gabriele Panero, consulente in supply chain management

Recentemente siete stati insigniti del premio IL LOGISTICO DELL’ANNO per la realizzazione del “Supply Chain Reengineering Project” presso la vostra Fondazione. Può in sintesi presentare tale progetto?
Per spiegare il progetto dobbiamo prima e necessariamente presentare la Fondazione Edmund Mach (FEM); FEM è un ente della Provincia Autonoma di Trento, con sede a San Michele all’Adige, svolge attività di ricerca scientifica, istruzione e formazione (secondaria e universitaria), sperimentazione, consulenza e servizio alle imprese, nei settori agricolo, agro-alimentare e ambientale. FEM nasce come Istituto Agrario nel 1874 sul modello tedesco di convivenza tra didattica e ricerca; oggi invece il modello di riferimento è più vicino al campus americano, conta più di 800 dipendenti (quasi 300 ricercatori) e 900 studenti ( www.iasma.it ). Negli ultimi anni, l’elevato grado di eccellenza raggiunto dalla Fondazione Edmund Mach, nei campi della ricerca (primi nel mondo ad aver sequenziato il genoma del melo, della vite e della fragola), del servizio alle imprese e dell’istruzione non è però stato accompagnato da analoghi risultati nella gestione operativa di tutti i giorni, conseguentemente e a partire da metà del 2010, FEM ha deciso di recuperare questo importante gap, attivando un progetto per la completa revisione dei processi aziendali con focus sull’area del supply chain management à acquisti, approvvigionamenti, logistica, sistemi informativi (SAP R3 e BI), formazione del personale e Sistema Qualità.

Quali le motivazioni che vi hanno spinto alla sua implementazione?
Le motivazioni sono quelle già espresse e contenute nella prima domanda, peraltro sottolineerei ciò che ispira e guida tutte le azioni della Fondazione Mach ovvero “eccellere in tutto”… unica e vera motivazione di questa grande e straordinaria organizzazione italiana.

Quali i vantaggi ottenuti?
Tre, in particolare: a) il controllo della spesa b) iI miglioramento del livello di servizio alla clientela (interno ed esterno) b) la crescita professionale del personale. Gli obiettivi di breaktrough 2011-12 vs 2010 e che stiamo già positivamente certificando attraverso un SCM cockpit (recentemente attivato, per il monitoraggio di alcuni KPI e il confronto con i relativi target aziendali) dicono riduzione dei costi di acquisto totali del 5,6%; riduzione dei costi di acquisto dei materiali di consumo del 15% circa; incremento del livello servizio alla clientela del 16,8% (riduzione ciclo ordine di acquisto interno ed esterno + riduzione non conformità trasporti inbound ed outbound + riduzione rotture di stock + ottimizzazione nei tempi di esecuzione delle gare di appalto). Tra i fattori chiave del successo vorrei citare la centralizzazione della “funzione acquisti” con la creazione della figura professionale dei buyer; la revisione di tutte le procedure operative (incluso la valutazione dei fornitori) con l’allineamento ai nuovi work flow di SAP R3; la creazione di un polo logistico multiservizi e di un magazzino centrale e punto di transito/smistamento (unico varco entrata merci); una maggiore diffusione del sapere aziendale (corsi SAP e corsi specialistici x buyer); l’attivazione di un “supply chain management cockpit”; la certificazione UNI EN ISO 9001: 2008 (prevista per maggio/giugno 2012). Infine consentitemi un sincero ringraziamento a tutto il personale della Fondazione Edmund Mach, per la caparbietà e intelligenza messa in campo, e uno speciale ringraziamento a Roberta Galli (dirigente del Servizio Amministrativo e Finanziario) e al suo fantastico team.

Share :