02/01/2015

A Ugo Lemorini, general manager di FM Logistic

L’ultimo esercizio finanziario di FM Logistic (gruppo internazionale, indipendente e a gestione familiare con base in Francia) ha registrato un fatturato  di 1,043 miliardi di euro, con una crescita del 17,6%; anche il risultato operativo (36, 4 miliardi) è migliorato del 23,5%. Con chiarezza e linearità Ugo Lemorini, general manager della divisione italiana del gruppo, ci spiega come si siano centrati tali obiettivi. « Col cambio generazionale avvenuto ai vertici aziendali – afferma – ci si è dati anche una nuova visione da concretizzare entro il  2022 mediante una strategia che punta a raddoppiare fatturati e a rafforzare servizi, settori e Paesi in cui operiamo. Crediamo molto al miglioramento continuo dei servizi come presupposto di un incremento della profittabilità, il che comporta un’attitudine mentale di un certo tipo rispetto al proprio lavoro abbinata a tecniche di analisi e monitoraggio, nonché investimenti in risorse umane e nuove acquisizioni societarie, come è avvenuto in Brasile con l’acquisizione della filiale locale di McLane Company e in Russia, dove abbiamo incorporato Univeg Logistics Russia »-

Quali sono state invece le performance a livello italiano? Avete centrato gli obiettivi previsti?
Al 31 marzo 2014 (data di chiusura del nostro ultimo bilancio) FM Italia ha chiuso con 38,2 milioni di euro di fatturato, con un profitto prima delle tasse appena sopra il breakeven. Il che significa una crescita del 25% del fatturato rispetto all’esercizio 2013 e il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio. Questi risultati sono stati raggiunti declinando anche da noi le strategie del gruppo e a seguito dell’acquisizione di nuovi clienti sia ad Alessandria che a Milano e con l’apertura di nuove attività logistiche a Parma in una struttura di 15mila mq.

Quali invece gli obiettivi per il 2015 di FM Italia?
Entro marzo 2015 dovremmo raggiungere quota 45 milioni di fatturato e un Ebt di 300 mila euro.

Come si colloca la divisione italiana rispetto alle altre divisioni nazionali del gruppo?
E’ al sesto posto su 14 divisioni presenti in altrettanti Paesi, a pari merito con la Spagna. La prima in classifica è la divisione francese con 350 milioni circa di fatturato a fine 2014 ; seguono Russia con 250 milioni (Francia più Russia generano la metà del turnover societario), Polonia (oltre 130 milioni) e i trasporti internazionali effettuati in tutti i Paesi in cui siamo pressenti (70 milioni di euro). Dopo l’Italia vengono le divisioni di alcuni Stati dell’Europa centrale, di Brasile e Cina.

Siete soddisfatti di questa classificazione ?
Nel piano 2022 il nostro Paese dovrebbe arrivare a generare i 100 milioni di euro di fatturato ; un risultato che probabilmente raggiungeremo prima di quella data, classificandoci al quarto posto. E’ da sottolineare tuttavia che le divisioni con maggiori potenzialità di crescita sono quelle di Francia e Cina.

Quali sono i “gap" maggiori che dovete affrontare, a causa delle inefficienze del nostro Paese?
Glieli elenco nell’ordine : burocrazia (troppa e inefficiente), infrastrutture (carenti e con scarsità di programmazione), mercato del lavoro con contratti che costringono i 3PL a terziarizzare e la conseguente necessità e di ricorrere alle cooperative, il che genera una debolezza per il settore.

Vi sono aeree geografiche in cui intendete inserirvi ex-novo come gruppo?
Dopo l’ingresso in Brasile, ora vogliamo espanderci in Sud America, in particolare in Messico, Argentina e Colombia. In fase di studio c’è la crescita anche nell’area asiatica (India e Turchia). In Cina siamo presenti da 15 anni lungo la costa est del Paese, ma solo da quest’anno abbiamo messo a capo della divisione un manager locale e i risultati stanno diventando ancora più performanti. Quella cinese è una divisione ancora piccola (20 milioni di fatturato), ma – come detto – con significative potenzialità di sviluppo.

FM è stato tra i primi 3PL a parlare di pooling in Italia (quando in Francia era realtà da tempo consolidata), ponendosi come pioniere riguardo al tema ora in voga della “logistica collaborativa"? Siamo in presenza di un trend che è solo una conseguenza della crisi? O c’è dell’altro, ad esempio un cambiamento di mentalità, seppure mosso da motivazioni economiche?
Il cambio di abitudini della GDO ha imposto soluzioni di trasporto più efficienti : non si vende più a carichi completi, occorre fare sinergie fra produttori e l’elemento unificante in tale processo è il distributore. Tutto questo è positivo, specie per quegli operatori che hanno know how ed esperienza da tale punto di vista, come nel caso appunto di FM.

Sostenibilità e Corporate Social Responsibility sono due temi chiave per la vostra organizzazione. Ci ricorda come li avete declinati a livello italiano?
Come il resto del gruppo siamo impegnati nell’eco-gestione delle piattaforme, dei processi logistici (attraverso il pooling, la condivisione dell’offerta con piattaforme multi-clienti) e del trasporto, tutti interventi che permettono una riduzione significativa delle emissioni di CO2. Abbiamo inoltre dato vita alla newco Citylogin il cui obiettivo è rendere concreta la soluzione ecologica nella distribuzione urbana delle merci nel centro storico di Roma.

Ne vogliamo parlare ?
Citylogin è una start-up che offre servizi logistici specializzati servendosi di mezzi di trasporto elettrici o bimodali, utilizzando le infrastrutture, l’organizzazione, il know-how di FM Logistic e di un’azienda particolarmente specializzata e radicata sul territorio quale è MagDi.  Il modello è operativamente basato su di un certo numero di proximity hub localizzati in modo da ridurre al minimo la distanza finale percorsa dai mezzi (ultimo miglio), mentre la gestione complessiva s’ispira alla logica definita “internet delle cose", che prevede l’utilizzo di tag RFID sulle merci e un sistema di geo-posizionamento e controllo delle funzionalità dei mezzi, abbinato ad un software di ottimizzazione dei percorsi di consegna e del fattore di carico. Altra importante funzione è quella relativa alla gestione della micrologistica, ossia di tutte quelle attività che comportano uno stoccaggio anche di piccole quantità di merce per conto di attività commerciali o piccole imprese localizzate nelle aree a traffico limitato, che beneficiano così di una logistica adeguata alle loro esigenze, flessibile e in grado di far fronte ad esigenze specifiche e caratteristiche di una o più filiere merceologiche.

Come stanno collaborando le istituzioni  su questo progetto?
Le risposte per ora sono molto lente e non tengono conto delle esigenze di una realtà imprenditoriale quale è appunto la nostra. Comunque non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci : se le risposte non ci verranno dal publico, ci rivolgeremo al mondo dei privati, al fine di localizzare in modo adeguato le piattaforme di prossimità. Intendiamo poi esportare questo modello e abbiamo già un reale interesse da parte della municipalità di Madrid.

Ornella Giola 

 

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