
Dopo anni di stallo, il governo Meloni interviene sulla normativa dei dragaggi portualisemplificandone l’esecuzione. Il nuovo allegato tecnico al DM 2016, ridotto da 68 a 45 pagine, sarà esaminato in settimana dalla Conferenza Stato-Regioni. Il testo riveduto prevede campionamenti meno dettagliati, controlli ecotossicologici ridotti e criteri più flessibili per la gestione dei sedimenti.
Le modifiche, avvenute senza passaggi parlamentari, sono state guidate da un gruppo di lavoro a prevalenza politica, sotto la regia di regioni come Liguria e Friuli Venezia Giulia, e puntano a facilitare gli scavi nei porti.
Critiche dal mondo tecnico: secondo fonti CNR, con i nuovi criteri molti sedimenti passano da “contaminati” a “riutilizzabili”, senza prove sui reali effetti ambientali. La semplificazione accelera i lavori, ma a scapito delle garanzie ambientali. Da ora dragare sarà più facile. Gli impatti, però, restano tutti da valutare.