
Il trasporto combinato strada-rotaia in Europa ha chiuso il 2024 con risultati positivi, confermando la sua capacità di resilienza in un contesto operativo segnato da frequenti interruzioni della rete ferroviaria. Lo ha annunciato l’Assemblea Generale di UIRR (International Union for Road-Rail Combined Transport), che ha rilevato un aumento del 5,19% delle spedizioni e una crescita dell’8,41% dei tonnellaggi-km rispetto all’anno precedente. Quest’ultimo dato evidenzia un miglioramento dell’efficienza complessiva del sistema, trainato da un aumento del peso medio delle unità di carico. Una tendenza incoraggiante che riflette l’adattamento degli operatori a condizioni operative complesse e variabili.
Nazionali in forte espansione, rallentano i traffici internazionali
A contribuire maggiormente alla crescita sono stati i servizi nazionali di trasporto combinato, che hanno segnato un incremento del 10,6%, con performance particolarmente brillanti in Francia e Polonia. Le tratte transfrontaliere, invece, hanno registrato un aumento più contenuto (+2,74%), penalizzate dai problemi strutturali di interoperabilità e dalla complessità degli attraversamenti di confine.
Il rallentamento è stato più evidente nei corridoi che attraversano la Germania, dove il programma di lavori infrastrutturali della Deutsche Bahn, sommato a interruzioni frequenti e incidenti, ha comportato un calo delle prestazioni del 1,5%, come indicato dal report semestrale della Bundesnetzagentur (Bav). In controtendenza, altri corridoi non ancora interessati dai lavori hanno mantenuto buoni livelli di traffico, contribuendo alla stabilità complessiva del sistema internazionale.
Un anno difficile per l’infrastruttura ferroviaria
Il 2024 è stato segnato da eventi critici che hanno avuto ripercussioni economiche dirette sul trasporto combinato. Tra questi la frana nella Valle della Maurienne, che ha comportato la chiusura della linea del Frejus per 19 mesi, interrompendo uno dei principali collegamenti tra Italia e Francia. C'è stato poiil deragliamento nel traforo di base del Gottardo, che ha dimezzato la capacità della galleria, nodo centrale dell’asse nord-sud europeo. E infine da segnalare i cantieri sulla rete tedesca, spesso non coordinati e a lunga durata, che hanno compromesso la prevedibilità dei servizi.
Nonostante le difficoltà, il comparto ha dimostrato una tenuta operativa sorprendente, anche grazie alla crescente digitalizzazione e alla flessibilità delle soluzioni intermodali.
Cresce la rete UIRR e si rafforza la cooperazione europea
Un altro segnale positivo arriva dall’allargamento della rete UIRR, che nel 2024 ha accolto nuovi terminal in Romania, Polonia, Belgio e Paesi Bassi, oltre a partner tecnologici nel campo dei carri ferroviari e delle soluzioni digitali per il trasporto. Ulteriori protocolli d’intesa sono stati firmati da operatori e stakeholder di Slovacchia, Lituania, Ungheria, Repubblica Ceca e Paesi Bassi, ampliando la cooperazione su scala continentale. Attualmente, l’ecosistema UIRR conta 112 soggetti membri, confermando un trend di crescita stabile e inclusiva per l’intero settore intermodale.