27/04/2025

A Ronchis, il primo parcheggio “umanocentrico” d’Italia: ne parlano i manager di Padrosa e Kontractor.

Mettere il benessere dell’autista al centro, offrendo aree di sosta sicure, servizi igienici, ristorazione, assistenza tecnica e spazi per il relax, il tutto in un contesto sorvegliato e ad alta efficienza energetica. Questa la filosofia profonda che sottende al primo parcheggio custodito per camion realizzato in Italia, a Ronchis (Udine). Un progetto che ha avuto come protagonisti lo spagnolo Padrosa Group e il general contractor italiano Kontractor. 

Per capire come questo progetto si è concretizzato e quali le sfide che ha lanciato – e vinto – abbiamo sentito Camillo Mastrolorenzo, direttore generale di Kontractor (a destra nella foto) e Pere Padrosa, presidente di Padrosa Group.

 

Come si è sviluppata la collaborazione con Padrosa Group e cosa rappresenta per voi?

Mastrolorenzo: La collaborazione è nata nel marzo 2024, in occasione dell'invito a partecipare alla gara per la progettazione e costruzione del parcheggio custodito per camion a Ronchis, in Friuli. Sin dai primi incontri è emerso quanto Padrosa fosse un cliente esigente ma estremamente competente, con una visione chiara, lungimirante e perfettamente allineata alla nostra idea di sviluppo sostenibile. Quello che ha reso questa partnership unica è il rapporto costruito sul dialogo costante, sulla fiducia reciproca e sulla volontà di trovare soluzioni concrete per realizzare un progetto che non fosse solo funzionale, ma anche capace di generare un impatto positivo sul territorio e sulle persone.

 

Perché avete scelto Kontractor come partner per un progetto così strategico?

Padrosa: Quando abbiamo iniziato a valutare partner per la realizzazione del parcheggio di Ronchis sapevamo di avere bisogno di un interlocutore capace di cogliere la complessità della nostra visione. Kontractor si è distinto non solo per le competenze tecniche, ma soprattutto per la capacità di ascolto e l’attitudine collaborativa. Il nostro progetto non è un parcheggio nel senso tradizionale: è una piattaforma logistica a vocazione sociale, pensata per offrire dignità, sicurezza e servizi agli autisti, troppo spesso dimenticati nelle dinamiche della supply chain. Kontractor ha compreso immediatamente questa filosofia e ha saputo integrarla in ogni fase del progetto, dalla progettazione esecutiva alla gestione delle complessità di cantiere. La scelta di Kontractor è stata una scelta valoriale, prima ancora che tecnica.

 

In che modo il progetto di Ronchis si distingue nel panorama italiano e quali elementi lo rendono un punto di riferimento per il settore?

Mastrolorenzo: Il progetto di Ronchis è il primo in Italia che risponde pienamente ai criteri definiti dall’Unione Europea per i parcheggi sicuri per autotrasportatori (SSTPA), integrando servizi pensati esclusivamente per chi lavora su strada. È un progetto innovativo non solo per le soluzioni architettoniche o impiantistiche, ma per la filosofia che lo sostiene: mettere il benessere dell’autista al centro, offrendo aree di sosta sicure, servizi igienici, ristorazione, assistenza tecnica e spazi per il relax, il tutto in un contesto sorvegliato e ad alta efficienza energetica.

Padrosa Group ci ha spinto a superare i limiti di un approccio “standard” e a costruire qualcosa che oggi rappresenta un punto di riferimento per il futuro della logistica sostenibile in Europa.

 

Perché avete scelto di investire in parcheggi custoditi per camion?

Padrosa: Perché il trasporto su strada ha bisogno di infrastrutture dedicate. Non parliamo di semplici parcheggi, ma di veri e propri “hub multifunzionali”. È una questione infrastrutturale, certo, ma anche sociale. Gli autisti oggi affrontano solitudine, stress e insicurezza. Noi vogliamo restituire loro dignità, comfort e servizi adeguati.

 

Perché avete scelto di partire proprio dall’Italia, e dal Friuli in particolare?

Padrosa: L’Italia rappresenta un asse strategico all’interno della rete dei corridoi logistici paneuropei: collega l’Est e l’Ovest del continente ed è un naturale punto di transito per le merci che viaggiano dalla penisola iberica ai Balcani, dalla Germania al Mediterraneo. Il Friuli, nello specifico, è una regione cerniera, crocevia logistico tra Est e Ovest, ma anche una zona che ci ha accolto con apertura e pragmatismo. L’amministrazione locale ha dimostrato sensibilità e lungimiranza nel comprendere l’importanza di un’infrastruttura che non è solo utile, ma necessaria per migliorare la qualità della vita dei lavoratori della logistica. Latisana, con la sua vicinanza al confine sloveno e alle principali arterie stradali, è il punto ideale per iniziare questa rete europea. Ma è solo l’inizio.

 

Cosa prevede, nel dettaglio, il progetto di Ronchis in termini di infrastrutture e funzionalità?

Padrosa: L’area è strategica, situata lungo i corridoi europei TEN-T: ospiterà uno dei 48 parcheggi a marchio NECTION che rispettano i criteri SSTPA dell’UE. L’area complessiva su cui insiste il progetto è di circa 95.000 metri quadrati, di cui oltre 42.000 dedicati esclusivamente al parcheggio dei camion: ben 301 stalli, suddivisi per tipologia di veicoli – inclusi quelli refrigerati e quelli che trasportano rifiuti pericolosi – e dotati di illuminazione a LED per garantire massima sicurezza e risparmio energetico. Non mancano vasche di laminazione per la gestione delle acque meteoriche, una duna acustica per la mitigazione del rumore e un tunnel di lavaggio per i mezzi pesanti. Al centro dell’infrastruttura sorge un edificio polifunzionale di 1.700 mq che offrirà degli uffici a disposizione delle società di autotrasporto, un ristorante, mini-market, docce, lavanderia, officina notturna e servizi di rifornimento, incluso il rifornimento elettrico. Tutto è stato studiato per offrire funzionalità, efficienza e comfort, in un contesto che non si limita alla sosta, ma che diventa un hub di servizi per chi vive la strada ogni giorno.  Questo è il nostro modo di interpretare la logistica del futuro: infrastrutture al servizio dell’economia, ma soprattutto delle persone.

 

Come si integra la vostra visione costruttiva in un progetto a forte impatto sociale come questo?

Mastrolorenzo: Il nostro approccio è sempre orientato alla “customizzazione”. Non esistono progetti uguali tra loro e nel caso di Ronchis la sfida era ancora più significativa, perché andava oltre il costruire bene: si trattava di costruire per qualcuno. Insieme a Padrosa Group abbiamo studiato a fondo le esigenze di chi il progetto lo avrebbe vissuto quotidianamente: gli autisti. Abbiamo selezionato e coordinato professionisti in grado di leggere queste necessità e trasformarle in soluzioni. Per noi costruire significa anche prendersi cura dei dettagli invisibili: un parcheggio sicuro è anche un luogo in cui ci si può sentire accolti. Questo è il valore che vogliamo portare in ogni realizzazione.

 

Il progetto ha ricevuto un cofinanziamento europeo: come ci siete riusciti?

Padrosa: Sì, l’Unione Europea cofinanzia progetti strategici come questo attraverso partenariati pubblico-privati. La nostra rete NECTION sarà sviluppata secondo lo standard “Gold”, che garantisce un livello elevato di servizi con sostenibilità economica. Il cofinanziamento si ottiene solo se si rispettano criteri rigorosi: posizione, prossimità all’autostrada, servizi offerti, aderenza alle direttive TEN-T (Trans-European Transport Network).  È un segnale forte dell’importanza che l’Europa attribuisce alla logistica.

 

Qual è la vostra visione per il futuro della logistica e il ruolo che questo progetto ricopre al suo interno?

Padrosa: Il futuro si giocherà su gestione intelligente delle infrastrutture. Non avremo nuove strade, ma dovremo sfruttare meglio quelle esistenti con digitalizzazione, interscambio efficiente e riduzione dei chilometri a vuoto. Servono infrastrutture di supporto che si adattino alla transizione energetica e alla trasformazione sociale della logistica. Dobbiamo preparare oggi ciò che servirà tra 15-20 anni. La logistica del futuro non potrà più ignorare le persone. Gli autisti, i veri protagonisti della supply chain, devono tornare al centro delle strategie infrastrutturali. Questo progetto è il primo tassello di una rete paneuropea che abbiamo chiamato NECTION, pensata per offrire aree di sosta sicure e attrezzate ogni quattro ore di viaggio – in linea con le direttive europee. L’obiettivo è costruire 48 parcheggi distribuiti strategicamente in tutta Europa, da est a ovest, da nord a sud. Ma non è solo una questione tecnica: vogliamo cambiare il paradigma. Un’infrastruttura può essere anche uno spazio umano, dignitoso, sostenibile. Questo è il nostro impegno e la nostra promessa per i prossimi vent’anni.

 

Qual è il valore del lavoro di squadra in progetti di questa portata?

Mastrolorenzo: Progetti come questo non si realizzano da soli. La chiave è nella capacità di creare sinergia tra competenze diverse, visioni complementari, esperienze eterogenee. In questo caso, l’abbiamo fatto costruendo un team interno coeso, ma anche collaborando strettamente con Padrosa Group, condividendo scelte, decisioni e criticità. La filosofia costruttiva di Kontractor è proprio questa: unire le competenze per generare valore. Tante teste, un unico obiettivo. Tante professionalità, un unico cuore.

 

Un messaggio finale per chi oggi guarda a Padrosa Group come a un nuovo player del mondo logistico-infrastrutturale europeo?

Padrosa: Siamo un gruppo con una lunga storia, ma lo sguardo rivolto al futuro. Questo progetto è solo l’inizio. Il nostro messaggio è chiaro: la logistica può – e deve – essere anche uno strumento di progresso sociale. Vogliamo costruire infrastrutture che migliorino la vita delle persone, che generino impatto positivo sui territori e che contribuiscano a rendere l’Europa più connessa, sostenibile e inclusiva. A chi lavora con noi chiediamo serietà, visione e impegno. A chi usufruirà dei nostri progetti promettiamo rispetto, sicurezza e dignità. È questa l’anima di Padrosa Group.

 

A cura della Redazione

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