Il consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato Italiane, riunitosi sotto la presidenza di Gioia Ghezzi, ha esaminato e approvato il progetto di Relazione finanziaria annuale della società, che include anche il bilancio consolidato al 31 dicembre 2017. Il Gruppo FS Italiane si conferma primo gruppo industriale per investimenti in Italia, con un volume per il 2017 pari a 5,6 miliardi di euro (99% sul territorio nazionale), contribuendo al rafforzamento degli investimenti nel Paese in continuità con le azioni programmate nel proprio Piano industriale 2017-2026. Investimenti che hanno generato quasi 100mila posti di lavoro indotti, stima calcolata secondo i parametri forniti dall’ISTAT. Il valore economico distribuito, costituito principalmente dall’insieme dei costi operativi per beni e servizi e per il pagamento del personale, ammonta a 7,2 miliardi di euro (pari al 77% del valore economico generato).
Ricavi da servizi di trasporto raggiungono 7,1 miliardi di euro
Il
settore trasporto del Gruppo registra complessivamente un utile di 255 milioni
di euro (+56% vs 2016) con azioni che hanno dato concretezza allo sviluppo
della mobilità integrata, come accordi con altre
compagnie di trasporto e l’introduzione di biglietti integrati. Società leader è
Trenitalia, seguita dal gruppo Netinera, controllata FS Italiane in Germania. I
ricavi da servizi di trasporto raggiungono 7,1 miliardi di
euro (con una crescita complessiva differenziata nei diversi segmenti di business long
haul e short haul, pari a +691 milioni di euro rispetto al
2016).
Trasporto regionale: investiti in materiale rotabile regionale 371 milioni
Per
il trasporto regionale sono stati presentati nel corso del 2017 i nuovi treni Rock e Pop, che
inizieranno a circolare sui binari italiani dal 2019. Già firmati ordini per 86
nuove unità, altri treni saranno ordinati nel 2018 a seguito della firma dei
contratti fra Trenitalia e le Regioni italiane. Nel frattempo, sono entrati in
servizio 3 Jazz, 6 Swing, 4 Flirt e
41 carrozze Vivalto e sono state completamente rinnovate 56
carrozze media distanza. Gli investimenti per il materiale rotabile regionale
nel 2017 ammontano a 371 milioni di euro. La customer satisfaction dei
treni regionali è arrivata all’83,2% di passeggeri soddisfatti: 3,6 punti
percentuali in più vs 2016. Per il secondo anno consecutivo si conferma il
livello dell’1,1% delle cancellazioni dei treni regionali (Trenitalia best
in class europeo).
Trasporto
lunga percorrenza: flotta treni av a quota 150
Per
quanto riguarda il trasporto a media e lunga percorrenza, il 2017 è stato
segnato dalla firma del contratto fra il ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti e Trenitalia per il rilancio del servizio InterCity.
Inoltre, è stata completata la fornitura dei 50 Frecciarossa 1000
con ulteriori 9 convogli. La flotta complessiva di 150
treni AV ha consentito l’incremento della frequenza e dei posti offerti sulle
rotte Milano - Roma/Napoli e Venezia - Roma, grazie anche all’avvio da giugno
2017 del Frecciarossa 1000 a doppia composizione,
con due treni connessi tra loro.
Trasporto merci, un anno di svolta
Il
2017 è stato un anno storico per il rilancio del settore merci grazie alla
nascita, a gennaio 2017, del Polo Mercitalia e all’inizio dell’operatività
della società Mercitalia Rail, nata dallo spin-off del settore
Cargo di Trenitalia. Testimoniano la forte volontà di rilancio del settore gli
investimenti, ripartiti dopo decenni: il contratto per la fornitura di 125
nuovi locomotori elettrici, 5 locomotori di manovra e oltre 250 carri di ultima
generazione, così come gli accordi sottoscritti per lo sviluppo della logistica
in Italia e all’estero. In particolare, il Polo Mercitalia sta raggiungendo gli
obiettivi indicati dal Piano industriale e, per la prima volta nella storia del
business merci, ha generato nell’ultima parte dell’anno flussi di cassa
positivi (40 milioni di euro).
Trasporto
su gomma, flotta rinnovata
Busitalia,
operatore TPL in Veneto, Toscana, Umbria e Campania, ha rinnovato la propria
flotta con 102 nuovi autobus e aumentato la propria offerta di servizio con la
nascita di Busitalia Fast, operativa sulla lunga percorrenza in
Italia e su tratte europee.
Infrastruttura
Ottime le performance del settore infrastruttura (risultato netto pari a 263 milioni di euro; +51,1% vs 2016) con la leadership di Rete Ferroviaria Italiana seguita da Italferr nell’engineering. Il 2017 si chiude con oltre 4,4 miliardi di euro spesi e circa 7,5 miliardi di euro di bandi di gara pubblicati che garantiscono importanti investimenti in infrastruttura anche negli anni a venire. Nel 2017 Italferr oltre ad assumere la direzione lavori del Terzo valico, in sostituzione del General Contractor, ha concluso in tutta Italia attività costruttive di oltre 30 opere infrastrutturali. È entrata nel concreto la cura del ferro al Sud: ne sono prova l’apertura della nuova stazione Napoli Afragola, l’avanzamento dell’iter costruttivo e autorizzativo di importanti lotti sia sulla linea Napoli - Bari sia in Sicilia, l’assegnazione di numerosi lavori e lo sblocco di alcune opere infrastrutturali. Inoltre, il settore infrastruttura rivestirà un ruolo ancora più importante sia per migliorare gli standard di sicurezza delle ferrovie ex concesse sia per lo sviluppo delle reti metropolitane nelle principali città italiane, come testimonia l’acquisizione del 36,7% di M5 Milano a giugno 2017. Tra le ferrovie ex concesse, è stato avviato il processo di risanamento di Ferrovie del Sud Est (FSE) per garantire ai cittadini pugliesi standard di servizio e sicurezza – su ferro e su gomma – a livello nazionale.
RISULTATI ECONOMICI
L’EBITDA del Gruppo si incrementa ulteriormente superando i 2,3 miliardi di euro con un EBITDA Margin del 24,9%, indice di gran lunga migliore rispetto sia alla francese SNCF (13,7%) sia alla tedesca Deutsche Bahn (9,9%). L’EBIT a 718 milioni di euro nel 2017 permette di raggiungere un EBIT Margin del 7,7%. È importante sottolineare come l’EBIT 2016 includeva operazioni straordinarie quali le plusvalenze da cessione dell’attività retail delle principali stazioni italiane per oltre 360 milioni di euro. Il 2017, invece, include sopravvenienze attive derivanti dalla nuova normativa sull’energia elettrica per trazione (pari a circa 128 milioni di euro) e maggiori ammortamenti per 72 milioni di euro, in linea con le previsioni legate al trend di investimenti registrati negli ultimi anni. Il confronto quindi fra risultati 2017 (424 milioni di euro) e 2016 (385 milioni di euro), avendo escluso da entrambi le operazioni non ricorrenti, evidenzia una crescita del 10%, proponendo l’utile netto normalizzato 2017 come il migliore dell’ultimo triennio. I ricavi operativi del Gruppo salgono a 9,3 miliardi di euro, con un incremento complessivo di 371 milioni di euro (+4,2% vs 2016; +9,3% al netto delle operazioni straordinarie) realizzato anche tramite operazioni di M&A concluse nel corso del 2017, in coerenza con le linee guida del Piano industriale di Gruppo, fra le quali l’acquisizione della società inglese NXET (ora Trenitalia c2c), di Busitalia Simet, che opera nel segmento servizi gomma long haul, di TrainOSE, che gestisce il servizio di trasporto ferroviario in Grecia, oltre che della società Qbuzz, terzo operatore di trasporto urbano olandese. I costi operativi crescono meno dei ricavi (+351 milioni di euro), a sostegno della crescita del business complessivo. Il Gruppo mantiene un elevato livello di solidità finanziaria con mezzi propri che a fine 2017 si avvicinano ai 38,7 miliardi di euro (+184 milioni di euro sul 2016). La Posizione Finanziaria Netta (PFN) si attesta a 7,3 miliardi di euro e cresce dell’8% in linea con i fabbisogni finanziari previsti nel Piano industriale di Gruppo, mantenendo il rapporto PFN/EBITDA a 3,1 e il rapporto PFN/Patrimonio netto a 0,19. La solidità finanziaria del Gruppo è riflessa nei giudizi di rating (BBB) rilasciati per FS Italiane nell’autunno 2017 da Fitch e Standard&Poor’s.