06/09/2022

Il ministro Giovannini in visita al porto di Trieste

La giornata è stata l’occasione per illustrare al ministro gli sviluppi dello scalo giuliano e l’avanzamento delle principali opere. Focus della visita lo sviluppo ferroviario e la digitalizzazione. Dopo una prima tappa al porto nuovo per vedere da vicino il parco ferroviario e le opere di infrastrutturazione, l’incontro è proseguito presso la Torre del lloyd, sede dell’Autorità di Sistema Portuale, per concludersi via mare sulla motovedetta della Guardia Costiera.

D’Agostino ha voluto evidenziare la rilevanza che riveste la digitalizzazione di tutte le operazioni dentro lo scalo, grazie soprattutto ad alcune implementazioni del Sinfomar, il port community system (PCS). Con l’informatizzazione di tutte le attività collegate al porto - ha spiegato il presidente - sia lato mare che lato terra, si sono ridotti tempi e costi delle operazioni, facendo di Trieste uno dei porti più avanzati e competitivi d’Italia e d’Europa. Siamo l’unico porto europeo ad avere un PCS con la parte ferroviaria integrata. Tutto ciò ci permette di ottimizzare al meglio anche l’integrazione con l’autotrasporto, riducendone il forte impatto a livello portuale e urbano".

 


Ampio spazio nel dialogo è stato dedicato agli investimenti legati alle infrastrutture ferroviarie, che permetteranno di arrivare al 2026 con tre nuove stazioni ferroviarie completamente rinnovate (Campo Marzio-Porto Nuovo, Servola e Aquilinia) e una capacità di 20 mila treni da 750 metri, portando di fatto a un raddoppio della capacità attuale.

 


“Anche i dati statistici del primo semestre parlano di un porto in crescita" ha rilevato infine D’Agostino. Oltre 5 mila, infatti, sono stati i treni operati (+7,54%); la movimentazione totale ha superato i 29 milioni di tonnellate rispetto lo stesso periodo del 2021 (+13,23%); le rinfuse liquide (+12,39%); il settore contenitori (+17,36%) con 431.454 TEU movimentati che corrisponde al miglior primo semestre assoluto per TEU movimentati);  il comparto RO-RO (+ 10,90%).

 

 

A conclusione della visita il ministro Giovannini ha espresso parole di apprezzamento per il lavoro messo in campo nello scalo, definendo Trieste “eccellenza internazionale". Più in generale il ministro ha sottolineato l’impegno del ministero nel settore: “i porti sono uno degli elementi strategici del futuro; con il PNRR abbiamo deciso un investimento straordinario in tutti i porti della penisola, soprattutto quelli che devono essere connessi con la ferrovia. Trieste lo è già, ma c’è la possibilità di fare ancora meglio ed è quello che sta avvenendo assieme a RFI. Per noi i porti non sono solo un luogo di imbarco e sbarco delle merci, ma luoghi di innovazione, ricerca e formazione. Trieste è avanti rispetto ad altri porti e si investe in questa direzione per attirare nuovi talenti, nuove persone, incluse le donne. Grazie a innovazione e digitalizzazione molte donne, infatti, possono trovare soddisfazione e lavorare nei nostri porti".

 


Agenda con temi incentrati su intermodalità e digitalizzazione anche al mattino, durante la visita del ministro lituano dei Trasporti e delle Comunicazioni, Marius Skuodis, accompagnato da una nutrita delegazione di cui faceva parte Egidijus Lazauskas, AD della holding delle Ferrovie Lituane. D’Agostino e Skoudis, presente in città per un incontro bilaterale con il ministro Giovannini, hanno discusso sull’importanza di consolidare le relazioni commerciali tra i due paesi nel settore della logistica e del trasporto ferroviario. Non a caso a Trieste presso gli uffici della Regione Friuli Venezia Giulia è stato siglato un accordo quadro sul trasporto intermodale tra Italia e Lituania, alla presenza dei due ministri. Tra i firmatari anche due attori primari dello scalo giuliano, Alpe Adria Spa e Samer & Co Shipping.



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