16/03/2016
Il divieto presentato dal Governo austriaco – che è motivato da ragioni di inquinamento nella Valle dell’Inn e che punta al
trasferimento di diverse tipologie di merce dalla strada alla ferrovia – non si differenzia
molto dai due precedenti provvedimenti, entrambi bocciati dalla Corte di Giustizia.
La Commissione, che analizza le misure restrittive della circolazione del traffico pesante
attraverso l’asse del Brennero, smonta con efficaci argomentazioni le basi giuridiche del
provvedimento austriaco, come ANITA aveva sostenuto sin dall’inizio e conclude che le
misure limitative proposte dal Tirolo sono sproporzionate rispetto agli obiettivi della
riduzione di Nox e fa presente che sono disponibili alcune misure diverse che appaiono
essere almeno altrettanto efficaci quanto il divieto che abbiano contemporaneamente un
impatto restrittivo sulla libera circolazione delle merci, come – ad esempio – una ulteriore
riduzione del limite di velocità.
Il divieto danneggiava il libero scambio delle merci
“Un passaggio importante che accoglie la nostra tesi che il divieto così come
formulato danneggia il libero scambio delle merci su un asse strategico per i
collegamenti tra l’Italia e il resto d’Europa, senza un apprezzabile effetto sulla
riduzione dell’impatto ambientale - dichiara Thomas Baumgartner, presidente di
ANITA.
Pur riconoscendo che la circolazione delle merci può essere limitata per ragioni ambientali,
la Commissione suggerisce all’Austria di incrementare la differenziazione del pedaggio del
traffico pesante in funzione della classe Euro dei veicoli, inoltre, secondo il parere della
Commissione, una ulteriore riduzione permanente della velocità dei veicoli leggeri ad 80
km/h, produrrebbe effetti addirittura superiori a quelli ottenuti dal divieto settoriale.
La Commissione conviene sulla necessità di vietare la circolazione ai veicoli più obsoleti,
numericamente inferiori ma responsabili in misura maggiore dell’inquinamento prodotto,
anche per accelerare la sostituzione dei veicoli da parte dell’utenza professionale e del
traffico privato.
“L’anticipazione delle tempistiche di divieto permanente per i veicoli Euro3, che
la Commissione già auspica possa partire dalla metà del 2016, è totalmente
condivisibile e va nella direzione auspicata per ridurre l’impatto ambientale del
trasporto stradale e aumentare la quota di vero trasporto ferroviario – conclude
Thomas Baumgartner – ma deve valere in egual misura per i veicoli in transito e
per quelli con origine/destino nel Tirolo".
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