22/11/2016

La sharing economy cresce ancora in Italia

Anche 2016 la sharing economy in Italia non conosce crisi, allargando il suo raggio di influenza a mercati capaci di coglierne il potenziale di innovazione. E' quanto emerge dal terzo rapporto annuale di "La Mappatura piattaforme collaborative" e dal quarto "Report sulle piattaforme di crowdfunding", presentati in occasione del recente Sharitaly 2016 | Impatto Sharing, evento dedicato all’economia collaborativa nel nostro Paese, nato nel 2013 su iniziativa di Collaboriamo (propone consulenza e servizi sulla sharing economy) e TRAILab (laboratorio di ricerca sulle azioni trasformative dell’Università Cattolica di Milano).


I numeri della sharing economy nostrana
Ma veniamo ai numeri: nel 2016, le piattaforme italiane di sharing economy (incluse le internazionali con basi in Italia) siano arrivate a 138 e 68 quelle di crowdfunding, per un totale di 206 (erano 187 complessivamente nel 2015, pari a un +10%). Tuttavia l'aspetto più interessante è il progressivo allargamento dei mercati interessati da questo nuovo modo di fare economia, che anche nel nostro Paese oggi coinvolge settori quali edilizia, lavoro, trasporti, turismo, finanza, mobilità, welfare, cultura e scienza. Nella ricerca le piattaforme di sharing economy censite sono suddivise in 12 settori. Quelli che, rispetto al 2015, registrano una maggior crescita dell’economia collaborativa italiana sono i trasporti, che rappresentano il 18% delle piattaforme analizzate, i servizi alle persone (16,6%), servizi alle imprese (8,7%), la cultura (9,4%), mentre rimane sostanzialmente invariato il turismo (12%).


Domanda in crescita, ma ancora un po' debole
Se l'offerta registra un buon trend, la domanda ha ancora parecchi margini di crescita: il 51% delle piattaforme di sharing può contare su un numero di utenti inferiore a 5mila; appena l'11% ne registra oltre 100 mila, ammontare che inizia a permettere alle piattaforme di innescare circoli virtuosi. Lo stesso vale per le piattaforme di crowdfunding: il 49% ha un numero di donatori inferiore a 500 e il 9% supera i 50 mila. Nel 2015 il 20% delle piattaforme sharing raggiungeva più di 30 mila utenti, ora sono salite al 31%, 11 punti percentuali in più. Solo il 35% delle piattaforme di crowdfunding raggiungeva l'anno scorso più di mille finanziatori/donatori, ora sono salite all'82%.
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