Pubblicato dal Centro Studi Fedespedi il 20° quadrimestrale di informazione economica “Fedespedi Economic Outlook", con dati e previsioni sul contesto macroeconomico (Pil, commercio internazionale, ecc.) oltre agli ultimi dati sull’import-export italiano, le tendenze nello shipping internazionale, e il traffico aereo cargo.
Lo studio è disponibile sul sito di
Fedespedi
nella sezione Centro Studi
Il report conferma le incertezze del quadro internazionale provocate dal perdurare del conflitto tra Russia e Ucraina e la conseguente crisi energetica, fenomeni che stanno determinando una forte spinta inflazionistica in tutti i principali Paesi europei e negli Stati Uniti. Per il 2022 la Banca Centrale Europea stima, grazie al buon andamento della prima parte dell’anno, una crescita in termini reali del 3,1%, con un forte ridimensionamento nel 2023 (+0,9%).
Nell’economia del nostro Paese si riflettono le dinamiche valide a livello mondo: nei primi otto mesi dell’anno, la produzione industriale è aumentata dell’1,4% rispetto allo stesso periodo del 2021. Vanno rilevati però segnali di rallentamento a metà 2022, periodo in cui si evidenzia una flessione della produzione industriale dell’1,2% (giugno-agosto rispetto a marzo-maggio). A questo si aggiunge l’effetto dell’inflazione: nel mese di settembre 2022 i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,3% su base mensile e dell’8,9% su base annua, uno dei valori più alti degli ultimi decenni. Per quanto riguarda il valore dell’import-export nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni hanno registrato un aumento del 23% e le importazioni del 45%, (risultato frutto della dinamica dei prezzi delle materie prime energetiche che ha comportato un saldo negativo della bilancia commerciale).
A causa del conflitto nei primi 8 mesi del 2022, sulla base dei primi dati CTS, il traffico container in volume a livello mondo è calato dell’1,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per l’intero 2022 la flessione dei volumi trasportati dovrebbe collocarsi intorno all’1,5%. A questa dinamica sono associate le inversioni di tendenza registrate per quanto riguarda l’affidabilità dei servizi via mare - in netto miglioramento con un ritardo medio sceso da 7,9 a 5,9 giorni - e il livello dei noli container - in discesa da febbraio 2022 - che avevano caratterizzato in negativo l’anno 2021.
Nel primo semestre 2022 il traffico container nei porti italiani ha continuato a crescere (+7%), passando da5,54 a 5,93 milioni di teu. L’incremento ha riguardato tutti i porti, tranne quelli di Genova (-1,7%), La Spezia (-3,9%) e Salerno (-12,4%). In forte ripresa il porto di Trieste (+17,4%) dopo la riduzione dei traffici dello scorso anno.
Inversa la dinamica per i porti del Mediterraneo che hanno movimentato 15,4 milioni di teu con una diminuzione dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2021. In decisa flessione i porti di Valencia (-6,2%), Pireo CT (-9,6%) e Mersin (-5,1%). Nello stesso periodo, i porti del North Range hanno evidenziato una significativa riduzione della movimentazione pari al -3,8% (22,7 milioni di teu movimentati). In generale i porti del Nord hanno risentito del calo dei traffici con la Cina e con la Russia, dopo l’inizio della guerra in Ucraina.
Anche il traffico aereo merci risente inevitabilmente delle incertezze e difficoltà del quadro economico generale, e anche del costo crescente del carburante (+64,7% in un anno), che indebolisce ulteriormente la domanda di trasporto aereo. Sulla base dell’ultimo report di IATA (Air cargo market analysis, agosto 2022), il traffico cargo totale espresso in ton-km ad agosto 2022 è calato dell’8,3%rispetto allo stesso mese del 2021, dopo la flessione del -9,7%, sempre su base annua, di luglio. Anche il traffico aereo merci risente inevitabilmente delle incertezze e difficoltà del quadro economico generale.
Nonostante le turbolenze dei mercati internazionali, continua la crescita del cargo aereo nazionale, che nei primi otto mesi del 2022 ha segnato un aumento complessivo del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2021: da segnalare la stabilità di Milano MXP (+0,8%) che detiene la concentrazione del traffico nazionale (66,5%) e la forte crescita di Roma FCO (+34,8%).