08/11/2021

Rif Line potenzia il servizio con la Cina e arriva in Bangladesh

A dare una risposta concreta all’attuale crisi di materie prime è scesa in campo Rif Line Group, l’azienda italiana di logistica internazionale che continua ad ampliare la sua linea container, accorciando la distanza tra Cina e Italia e scommettendo anche su una nuova destinazione: Il Bangladesh. La crisi dei container, infatti, sta investendo l’Europa. Negli ultimi mesi la spesa per i trasporti dall’Asia è aumentata e le attuali tratte marine internazionali non tengono il passo con le nuove sfide e necessità del mercato. Di conseguenza, i ritardi sulle consegne si stanno sommando per carenza di container. Rif Line, dunque, affronta la tempesta, perseguendo un  innovativo piano di sviluppo

 

 

A poco più di un mese dall’arrivo della nave Iberian Express a Civitavecchia, infatti, complice il feedback fortemente positivo subito ricevuto dal mercato, Rif Line Group, il player di spedizioni con sede principale a Fiumicino, propone un doppio potenziamento del proprio servizio di linea che mette in contatto i porti di Shanghai e quello di Civitavecchiasenza scali intermedi. A partire dal prossimo dicembre, alle 2 portacontainer già in servizio (la Iberian Express, da 1.118 teu, noleggiata da Vroon, e la Cape Flores, 1.221 teu, di proprietà della Schoeller Holdings di Cipro) si affiancherà anche la Green Ocean (moderna unità del 2020 da 1.809 teu nominali) noleggiata per 4 mesi. Alla tratta sarà inoltre aggiunta una nuova destinazione strategica: quella di Shenzenla moderna metropoli che collega Hong Kong al resto del territorio cinese. «Con tre navi pienamente operative - ha commentato la casa di spedizioni guidata da Francesco Isola - abbiamo la possibilità di ampliare il progetto, andando di conseguenza anche a toccare nuove aeree strategiche per il commercio internazionale»

 

 

A gennaio, inoltre, Rif Line inaugurerà un nuovo collegamento, questa volta con il Bangladesh (dove la società ha due sedi, a Chittagong e Dhaka). Una tratta caratterizzata da un transit time di 16/18 giorni e con partenze regolari ogni 20 giorni. Un traguardo importante visto che il Paese sito sul Golfo del Bengala sta ora diventando il nuovo polo manifatturiero asiatico. Non a caso, le esportazioni italiane verso il Bangladesh hanno raggiunto il valore di circa 320 milioni di euro, il 60% dei quali rappresentati dalla meccanica strumentale. «Dopo l’esperienza causata della pandemia, dove a fare la differenza per non chiudere in perdita è stata la tipologia di merce trattata – spiega Isolaamministratore delegato Rif Line – è ormai chiaro che alcune aree diventeranno sempre più fondamentali per il settore e noi, come società, guardiamo al futuro, puntando a crescere sempre di più».

 

 

Facile intuire come il progetto Rif Line rappresenti una vera rivoluzione nel settore, andando ad ampliare i collegamenti già messi in essere nei mesi passati solo da alcuni colossi del settore (come Dvs, Geodis e Bollorè Logistics) e proprietari di cargo (tra questi, Walmart e Home Depot). Una iniziativa, dunque, che sta dando risposta a una situazione sempre più globalmente importante e che vede come protagonista principale proprio il settore dei trasportiTanto per comprendere l’importanza di riuscire a sbloccare “lo stallo" il più velocemente possibile, basti sapere che l’Italia, per quanto riguarda l’approvvigionamento di terre rare (i metalli delle nuove tecnologie, indispensabili per la produzione di energia eolica, solare ed elettrica, per le comunicazioni ottiche, per l'industria aerospaziale e militare)dipende dalla Cina per il 98%. Rif Line, dunque, è la risposta vincente ai 2 principali problemi: la ricerca di convenienza economica (abbattendo le tariffe del trasporto delle merci) e la necessità di un servizio più rapido (assicurando un collegamento diretto tra l’Oriente e il Belpaese, con un tempo di transito significativamente inferiore rispetto al passato). 

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