
Il porto di Venezia consolida il proprio ruolo di snodo strategico nelle reti logistiche internazionali grazie alla scelta di Volkswagen, che ha deciso di avviare qui una nuova attività di movimentazione veicoli a partire da ottobre 2025.
L’approdo della prima nave al terminal Vezzani segnerà l’inizio di una collaborazione destinata a rafforzare ulteriormente un settore già in crescita, proiettando Venezia verso nuovi mercati e rendendola punto di riferimento per la logistica automobilistica europea.
L’azienda piemontese Vezzani gestirà l’intero progetto su un’area precedentemente inutilizzata di porto Marghera, concessa per 25 anni dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, e ora oggetto di un importante intervento di riqualificazione da oltre 5 milioni di euro.
Il nuovo hub, intermodale e dedicato al traffico ro-ro, sarà collegato a snodi ferroviari e marittimi cruciali per i flussi tra l’Estremo Oriente e l’Europa centro-orientale, riqualificando 27 ettari di aree industriali dismesse e generando effetti positivi sull’occupazione e sull’economia locale.
Il progetto è stato rapidamente autorizzato grazie alla Zona Logistica Semplificata e allo Sportello Unico Amministrativo, strumenti che dimostrano l’attrattività di porto Marghera per investimenti ad alto valore aggiunto. A sostenere questa evoluzione, l’AdSP ha investito oltre 60 milioni di euro per potenziare l’intermodalità del porto, migliorando la capacità ferroviaria e la logistica d’accesso alle aree terminalistiche.
Tra i progetti in corso, spiccano un nuovo ponte ferroviario sul Canale Industriale Ovest, l’ampliamento di Via dell’Elettricità e l’espansione della stazione Venezia Marghera Scalo, destinata a gestire fino a 40 treni al giorno. Inoltre, è in fase avanzata lo sviluppo della nuova piattaforma logistica per i flussi agroalimentari e containerizzati.
Per Volkswagen, Venezia rappresenta una scelta strategica in grado di migliorare la flessibilità logistica, ridurre i costi e le emissioni di CO₂, mentre per l’AdSP si tratta di un’ulteriore conferma della capacità di attrarre operatori globali e di rispondere alla crescente domanda di spazi per attività logistiche. L’intero sistema portuale e industriale ne esce rafforzato, proiettando il territorio veneto al centro delle rotte commerciali europee e internazionali.