22/04/2014

Beni di largo consumo, il trasporto su rotaia è meglio

"Abbiamo solo sei anni per fare una rivoluzione nelle merci su strada". È quanto ha affermato il presidente del Freight Leaders Council (FLC), Antonio Malvestio, intervenendo al convegno "Intermodability-Il largo consumo prende il treno" che si è svolto di recente a Milano alla presenza di oltre 240 rappresentanti delle imprese del largo consumo e delle aziende del ferroviario. Al centro dell’evento, la presentazione, da parte di GS1 Italy/Indicod-Ecr dei risultati del progetto "Intermodability" attivato in ambito Ecr Italia per esplorare il tema del trasporto intermodale, mettendo a confronto le esigenze della filiera del largo consumo e le dinamiche del mondo ferroviario. Secondo le stime scaturite dal progetto il trasporto intermodale strada-rotaia è un'alternativa sostenibile al modello all road, essendo possibile trasferire dalla strada alla ferrovia il 30% dei viaggi del largo consumo, con il 30% di riduzione delle emissioni di CO2. “Mentre l’Unione Europea chiede di ridurre la produzione di CO2 entro il 2020 – ha detto Malvestio - il trasporto merci e persone ha un trend opposto. Per invertire questa tendenza è possibile scegliere mezzi e sistemi di trasporto meno inquinanti e aumentare il riempimento dei mezzi. Far viaggiare i beni di largo consumo su rotaia invece che su strada rappresenta una reale possibilità: le aziende sono fermamente convinte e intenzionate a mettere in pratica il progetto: certamente sarebbero utili degli incentivi governativi che aiuterebbero ad accelerarlo. Le aziende riunite al tavolo Ecr stanno già infatti lavorando per trovare soluzioni collaborative per ottimizzare i carichi di trasporto sui mezzi". Malvestio ha poi ribadito la validità del principio "chi più inquina, più paga", ricordando che è vero che "occorre tassare di più chi non intraprende misure necessarie a limitare le emissioni di CO2", ma è altrettanto vero che "chi investe deve avere certezze per programmare gli ammortamenti, ma deve sapere che avrà un vantaggio che diminuirà nel tempo" e ha portato alcuni esempi di incentivi (pagare il bollo non secondo la potenza, ma secondo la produzione di CO2; rimborsare le accise all’autotrasporto secondo la classe Euro, decrescente nel tempo; favorire l’intermodalità sostenendo le start-up che si occupano di portare nuovi volumi alla ferrovia o al mare). Il presidente del FLC ha infine ricordato il programma "Lean and Green", di cui Freight Leaders Council ha in esclusiva la gestione dell’Italia: si tratta di un riconoscimento, già presente in molti Paesi europei, assegnato alle imprese di trasporto e di logistica, che accettano un programma controllato di riduzione delle emissioni del CO2 pari al 20% in cinque anni, con una parallela riduzione dei costi di gestione. Si allega testo dell’intervento del presidente Malvestio.

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