
La recente chiusura del Traforo del Monte Bianco non arriva come una sorpresa: era infatti programmata da tempo, con un calendario definito nei mesi scorsi. L’intervento, che durerà fino al 12 dicembre 2025, è parte di un’operazione di manutenzione straordinaria necessaria per garantire la sicurezza di una delle principali arterie di collegamento tra Italia e Francia.
Per oltre tre mesi, quindi, nessun veicolo potrà attraversare la galleria: auto private, camion e mezzi pesanti resteranno bloccati. Questo avrà conseguenze dirette sia sul traffico privato che sull’autotrasporto, che quotidianamente utilizza il traforo per il trasporto merci transfrontaliero.
Chi guida camion dovrà affidarsi a percorsi alternativi, come il traforo del Frejus o il Gran San Bernardo, con inevitabili aumenti di chilometri, carburante e pedaggi. La chiusura durerà 103 giorni, durante i quali saranno effettuati interventi strutturali, controlli di sicurezza e verifiche sugli impianti tecnologici della galleria. La scelta di concentrare i lavori in un unico periodo, piuttosto che procedere a chiusure parziali continue, mira a ridurre i disagi complessivi per chi deve spostarsi tra Italia e Francia.
Il traforo, inaugurato nel 1965 e lungo 11,6 chilometri, è uno dei valichi stradali più importanti delle Alpi. Ogni anno lo attraversano milioni di veicoli, tra auto private e camion, rendendolo strategico per gli scambi tra i due Paesi.