29/07/2013

Napoli, l'astensione dal lavoro dei dipendenti Conateco si tinge di giallo

Continua ad oltranza l’astensione dal lavoro dei dipendenti del terminal container Conateco nel porto di Napoli, facendo ormai tingere di giallo questa vicenda dai riflessi selvaggi, fuori da ogni copertura e logica sindacale (eccetto lo sciopero proclamato del 25 luglio scorso di 3 ore per ogni turno), che, dato i tempi di crisi economica, lascia molti profondamente sconcertati sul buonsenso di chi sta conducendo le fila di questi lavoratori, minando la salvaguardia del lavoro nel porto di Napoli. Infatti, in un’Italia portuale così competitiva e a corto di traffici, queste cosiddette spontanee decisioni dei dei dipendenti di Conateco stanno producendo lo spostamento di autotrasportatori e navi MSC sul porto di Civitavecchia, mentre altri clienti stanno valutando un utilizzo del porto di Salerno, con grave danno non solo del terminal ma dell’indotto e dell’intera economia del porto commerciale partenopeo, di cui Conateco rappresenta una fetta determinante. L’insistenza di questo nebuloso fenomeno sta anche formando una nube minacciosa sul futuro del porto e in particolare sul Terminal di Levante, per il quale si sta sostanziando in questi giorni la fideiussione richiesta dalla AP di Napoli di Cosco Pacific e Marine Investment di MSC, investitori dell’infrastruttura. È dall’inizio 2013 che il traffico contenitori del terminal sta scendendo a seguito del protrarsi della recessione. Dopo tutti i tagli possibili su altre voci di costo, inevitabilmente, allo scopo di evitare licenziamenti e casse integrazioni, la Conateco, che è uno dei terminal italiani con il più alto numero di dipendenti (450 persone in organico), nella fase di confronto di rinnovo contrattuale di 2° livello, ha comunicato per iscritto ai lavoratori la volontà del CdA e degli azionisti, dal 1 luglio, retroattivamente, al 31/12 di congelare o ridurre parte del tickets degli operai turnisti che lavorano sei ore lorde e, per gli impiegati o coloro che svolgono otto ore di lavoro lorde, il riconoscimento, e quindi il mantenimento, del solo ticket di base di euro 5,29 al giorno legato alla presenza effettiva, cancellando dunque il corrispettivo di 1,71 euro al giorno che costituisce il cosiddetto ticket premiante legato ai traffici ed alla produttività (entrambi in netto calo). Infine, la Direzione Conateco per l’ennesima volta ha chiesto l’impegno di tutte le maestranze a ridurre l’alto livello di assenteismo che sempre si manifesta nel periodo di luglio-agosto e durante le festività di Natale e Pasqua. Il nervosismo dei grandi liners clienti e azionisti del terminal per il manifestarsi di reazioni spropositate rispetto alle decisioni assunte non fa mistero, ma rischia di sfociare in valutazioni sulla legalità di questa astensione selvaggia, che compromette la fiducia fondamentale nel territorio che ogni investimento imprenditoriale comporta. L’azienda d’altro canto, ribadisce la propria disponibilità ad un confronto seppur serrato con le maestranze a settembre e a novembre, ma purchè si ristabiliscano la certezza del diritto e la democrazia nei rapporti con i lavoratori e l’astensione finora esercitata cessi immediatamente ristabilendo confronti e rapporti negli ambiti della legalità.
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