05/03/2015

Pubblicazione dei costi di riferimento per l'autotrasporto: serve davvero? di ALDO ROSADA

Come previsto dal comma 250 della Legge di Stabilità 2015 del 23 dicembre 2014, n. 190, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in data 24 febbraio 2015 ha pubblicato i valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi. Fermo restando che le leggi vanno rispettate e applicate, però non sempre il loro contenuto può essere condiviso da tutti. Non si vede il motivo di impegnare il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti alla pubblicazione dei costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto quando, per un riferimento dei costi di tale impresa, si potevano tranquillamente consultare gli usi e le consuetudini raccolti dai bollettini predisposti dalle Camere di Commercio. 

In futuro speriamo che tutti gli addetti ai lavori ricordino quanto previsto: a) della sentenza della Corte di Giustizia Europea del 4 settembre 2014, b) il comma 4 dell’art. 83-bis della Legge n. 133/2008 aggiornato, c) la sentenza del Tar del Lazio del 20 febbraio 2015. Anche perché, oggi nell’ambiente dell’autotrasporto le parole “autonomia negoziale" non vengono ancora pronunciate e per di più in un articolo dal titolo “Autunno di novità per l’autotrasporto italiano" pubblicato nella rivista TIR n. 176 di novembre 2014 si legge: “Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti pubblicherà a solo titolo di riferimento dei costi per agevolare l’incontro di domanda e offerta (in caso di ricorsi, potranno essere utilizzati dai Giudici a titolo di riferimento). 

Sia nel settore dell’autotrasporto che nel settore della committenza esistono numerosi imprenditori preparati, in grado di stabilire da soli il corretto corrispettivo per il trasporto delle merci tenendo in considerazione anche i principi di adeguatezza in materia di sicurezza stradale e sociale, senza avere bisogno di un supporto esterno. Per tutti sarebbe impopolare ritornare a rapporti di conflittualità con il ritorno ai ricorsi. Oggi con la possibilità di un solo passaggio in sub-vezione, tante problematiche (anche economiche) riscontrate all’interno del settore dell’autotrasporto verranno sicuramente risolte. 

 Nel valutare alcuni importi indicati nella pubblicazione, si riscontra: a) un costo per l’acquisto di trattore pari a € 95.000 mentre attualmente si può acquistare un trattore Euro5 ad un costo di € 80.000, b) un costo per consumo di pneumatici pari a €/km. 0,035 mentre si potrebbe tranquillamente prevedere un costo pari a €/km. di 0,026. Considerato che i costi pubblicati sono relativi ad un veicolo Euro5 e visto che il parco circolante in Italia è costituito per circa il 65% da veicoli Euro3, si suggerisce di indicare nei contratti di trasporto stipulati nella forma scritta la classe di appartenenza ambientale dei veicoli utilizzati per l’esecuzione dei trasporti previsti nel contratto. 

di ALDO ROSADA
presidente della Commissione Trasporti di Assologistica
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