13/12/2018

Il parlamento Ue ratifica l'Economic Partnership Agreement (EPA) col Giappone

Dopo la recente approvazione dell’accordo commerciale Ue-Giappone (firmato il 17 luglio 2018) da parte del parlamento europeo, il consiglio dell’Unione dovrebbe dare (senza grandi difficoltà) il via libera definitivo il 21 dicembre prossimo, in modo da consentire l’entrata in vigore dell'agreement il 1° febbraio 2019. 


Un "mega" accordo che istituisce una vasta zona commerciale 
L'accordo di partenariato economico UE-Giappone in pratica dà vita a una zona commerciale di 600 milioni di persone, coprendo praticamente un terzo del PIL mondiale e quasi il 40% di tutto il valore degli scambi commerciali del globo. L’accordo si chiama formalmente Economic Partnership Agreement (EPA) ed è il più grande mai negoziato dall’Unione Europea. 


I settori più avvantaggiati, anche per il made in Italy
In base all’accordo l’UE eliminerà i dazi su circa il 99% dei beni giapponesi importati e analogamente farà il Giappone su quelli europei. Soppressi anche gli ostacoli normativi che impediscono alle imprese di entrare nel mercato giapponese. E cosi per vino (dazi al 15%), formaggio (dazi per il 35-40%), pasta (al 24%) i dazi verranno rimossi subito o a breve. I settori del made in Italy a beneficiarne maggiormente sono quelli relativi alla produzione di di aceto balsamico, formaggi (come l’Asiago, la fontina, il pecorino romano e sardo), il taleggio e poi ancora prosciutti, carni bovine e suine e cioccolato


Vantaggi anche per il settore degli appalti e nuova occupazione
Avvantaggiato anche il settore degli appalti, con parità nell'accesso ai reciproci mercati: nelle prime 48 città del Giappone le imprese europee saranno trattate come quelle giapponesi, così come nel mercato degli appalti ferroviari, finora praticamente off-limits per le aziende Ue. Come riportato dal quotidiano Affari Italiani (http://www.affaritaliani.it/affari-europei/accordo-ue-giappone-via-libera-di-strasburgo-577094.html), secondo le stime della Commissione l'accordo darà vita a 180 mila nuovi posti di lavoro, accrescendo le esportazioni per 13 miliardi di euro e fará risparmiare alle aziende del Vecchio continente oltre un miliardo di euro che oggi viene versato al Giappone sotto forma di dazi.
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