18/04/2013

A Renato Jacopetti di Jacopetti Farmaceutici-Anfatis

Renato Jacopetti è amministratore e direttore tecnico di Jacopetti Farmaceutici-Anfatis, realtà che offre servizi di logistica, deposito, distribuzione primaria e concessione per conto di aziende di prodotti farmaceutici, dermocosmetici, veterinari, erboristici, fitoterapici, omeopatici, dietetico-alimentari, sanitari, dispositivi medici e di beni strumentali per la farmacia. Jacopetti è stato anche presidente di Assoram, associazione che attraverso i suoi associati (depositari e concessionari) garantisce la "distribuzione primaria" dei prodotti della salute, fase basilare per renderli disponibili a tutti gli utilizzatori finali.

Le nuove norme europee sulla distribuzione del farmaco che effetti avranno sul nostro mercato?
Saranno meno impattanti rispetto a quelle adottate nel 1999 e che hanno costretto molte piccole e medie imprese del settore a passare di mano. Le nuove disposizioni renderanno comunque più rigide quelle entrate in vigore nel 2000 e che in passato – come detto – hanno inciso sul mercato. Mi auguro tuttavia che svolgano una funzione di chiarificazione per gli attori del farmaco, a cominciare dalla valutazione (oggi troppo generica) del “distributore all’ingrosso" che non specifica bene le figure giuridiche operanti in tale ambito.

Quale sarà, nel breve periodo, l’evoluzione del mercato?
Le medie e piccole imprese della distribuzione farmaceutica non avranno vita facile e il processo di concentrazione proseguirà. Tuttavia vi sarà spazio da una parte per quelle PMI che vorranno impostare coi clienti rapporti di partnership con attenzione dedicata e servizi (a esempio fatturazione e incasso per conto della clientela) che vanno al di là del puro deposito e della pura concessione e dall’altra per le reti o network che sollevino le aziende mandanti dei costi di gestione per i singoli partner o che offrano servizi su misura a livello regionale, ma con coordinamento a livello nazionale.

Il recente ingresso nel mercato della logistica del farmaco di un corriere espresso del calibro di UPS avrà effetti, anche a livello organizzativo, su questa specifica filiera?
Nel breve periodo non intravedo alcun effetto significativo, anche perché UPS non è ancora strutturato per quel che concerne il servizio del farmaco. Quando tale processo sarà avviato l’express courier sarà senz’altro un competitor interessante.

di Ornella Giola
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