10/02/2022

Parla Stefano Covi di Hörmann

Hörmann è una società tedesca, presente in Italia da trent’anni, ai primi posti mondiali nella produzione e commercializzazione  di porte, garage, telai per porte e portoni per immobili privati e commerciali, quindi partner di prim’ordine per i soggetti del mondo logistico nazionale. Nel nostro Paese l’azienda conta 51 addetti; la sede centrale è a Lavis (in provincia di Trento) e filiali operative sono basate a Padova, Milano e Roma. Sull’attività di Hörmann Italia nel suo complesso abbiamo intervistato il direttore commerciale, Stefano Covi. 

 


Stefano Covi 



Cominciamo dal trend di mercato: qual è la situazione attuale, dal vostro punto di vista?

Semplicemente, ci siamo appena lasciati alle spalle un anno che non esito a definire eccezionale. Abbiamo stabilito un record di punti di carico, allestendone circa 1800 per clienti importanti e di assoluto prim’ordine. I lavori eseguiti sono stati tantissimi, anche se i tempi d’esecuzione e i prezzi sono stati - per così dire - “tirati" e abbiamo anche dovuto scontare qualche difficoltà nelle consegne, ma possiamo dire di aver realizzato numeri di assoluto rilievo.

 

 

Quindi, anche il fatturato ne avrà risentito positivamente…

Certamente. Noi “copriamo" tre settori di mercato: quello civile e residenziale che rappresenta il 50% del business, poi vengono l’industriale e la logistica, che si dividono il resto, con una leggera prevalenza per la logistica. Per entrare nel merito delle cifre posso dire che nel 2021 il fatturato di Hörmann ha sfiorato i 45 milioni di euro, record assoluto della nostra storia. Per fare un raffronto, e lasciando perdere il 2020 che è stato - per forza di cose - momento di crisi generalizzata per il nostro settore, teniamo conto del 2019: rispetto ad allora abbiamo aumentato del 15% i nostri ricavi.

 

 

C’è da immaginare che l’innovazione sia un elemento cardine del vostro operare, vero?

Certo, e non smettiamo mai di confrontarci con il bisogno di essere sempre al passo con le esigenze dei nostri clienti. Noi siamo in grado di fornire una gamma infinita di opportunità, tutte autoprodotte. Infatti, il nostro motto è “Tutto, da un unico fornitore". Realizziamo serrande, pedane, portoni, sigillanti, cordoli e tutto il resto che occorre al nostro settore di competenza. Non dobbiamo inventarci nulla, ma solo capire quali sono le esigenze del cliente e soddisfarle, magari adattandoci a seconda delle situazioni contingenti.

 

 

In tutto questo possono rientrare anche i problemi generati dalla pandemia. Come l’avete affrontata, dal punto di vista della produzione dedicata?

Già da tempo avevamo messo a punto alcuni prodotti che si sono rivelati molto utili proprio in questo periodo. Per esempio avevamo già immesso sul mercato Portamatic, un chiudiporta automatico collegato a una pulsantiera “a sfioro" che attiva l’apertura delle porte senza toccarle, utilissima per evitare qualsiasi tipo di contatto con le superfici di ogni genere. Siamo anche molto attenti che il montaggio dei nostri prodotti sia eseguito a regola d’arte. Il compito è affidato ad aziende esterne, e noi - per quanto possibile - vigliamo sulla regolarità delle installazioni, e sul fatto che avvengano a norma secondo le regole dettate dall’emergenza pandemica.

 

 

Si parla con sempre maggior forza di sostenibilità. In Italia, Hörmann come affronta il problema?

Molto seriamente, e siamo in continua evoluzione, attenti alle esigenze che si fanno giustamente più pressanti da parte della società, sempre più consapevole del problema. Un esempio del nostro impegno in questa direzione è dato dal fatto che praticamente tutta l’energia necessaria al funzionamento dei nostri stabilimenti è prodotta da fonti rinnovabili. Un altro dei nostri motti è proprio “Pensiamo in verde", e con questo titolo abbiamo anche realizzato un depliant dedicato all’argomento. Naturalmente non ci fermiamo qui, e non esiteremo a fare tutto il possibile per contribuire a rafforzare concretamente il bisogno ineludibile di energia pulita: ne va della salute in ogni ambito della nostra vita, quindi anche in quello lavorativo nel suo complesso.


Tiziano Marelli

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