07/03/2016

ANITA va all'attacco del SISTRI e rilancia

Una delegazione di Anita, associazione confindustriale delle imprese di autotrasporto merci e logistica, guidata dal presidente nazionale Thomas Baumgartner e dal presidente della sezione trasporto rifiuti Carlo Coppola, ha incontrato alcuni rappresentanti della segreteria tecnica del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Durante l’incontro, espressamente richiesto da Anita, sono state evidenziate tutte le preoccupazioni degli operatori del trasporto in relazione alla vicenda Sistri (sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) che si trascina da anni nonostante l’acclarato fallimento, e che costringe ancora le aziende del settore ad applicare procedure farraginose e sostenere costi sia per il versamento del contributo annuale sia per adempiere agli obblighi di sperimentazione. 


Le soluzioni avanzate dall'associazione confindustriale
La proposta presentata da Anita è di monitorare i flussi di rifiuti attraverso la semplice digitalizzazione degli attuali formulari (per rilevare il trasporto), dei registri di carico e scarico (per rilevare la produzione e la gestione) e della dichiarazione annuale MUD (utilizzata per fini statistici e di controllo). Inoltre, allo scopo di semplificare anche il quadro istituzionale di riferimento, Anita ritiene che l’Albo gestori ambientali possa fungere da interlocutore unico per chiunque voglia operare nel settore del trasporto e della gestione dei rifiuti sul territorio nazionale, compreso per gli operatori esteri. “È giunto il momento di chiudere definitivamente l’esperienza Sistri con un provvedimento normativo che sancisca la decadenza dei relativi obblighi, compresa l’attuazione in via sperimentale delle procedure e ci aspettiamo la sospensione del versamento del contributo annuale fino a quando non sarà chiaro e definito un sistema funzionale e più coerente" ha concluso il presidente di Anita.


Il Sistri ha unicamente aggravato costi e gestione operativa
L'incontro romano è avvenuto mentre il ministero è impegnato a ridefinire un nuovo sistema anche attraverso un nuovo concessionario. “Tale situazione mette in condizioni di svantaggio competitivo le imprese italiane rispetto alle concorrenti europee – ha dichiarato Baumgartner – perché in altri Paesi dell’Unione si adempie agli obblighi di tracciabilità dei rifiuti, previsti dalla normativa comunitaria, con sistemi più semplici e funzionali rispetto al nostro. Così anche in questo specifico campo, perdiamo quote di mercato". “Il SISTRI non ha portato alcun valore aggiunto alle imprese – ha precisato Coppola – anzi, ha aggravato l’attività delle imprese sotto il profilo dei costi e della gestione operativa". 


Tutto il sistema va cambiato, perché obsoleto, e quindi ridefinito
“Non si può continuare a immaginare di tracciare i rifiuti attraverso un sistema incentrato sulla sola fase del trasporto e, per giunta, con strumenti obsoleti e installati esclusivamente sulla motrice del camion – ha proseguito Baumgartner – è necessario, invece, ridefinire un sistema di tracciabilità completamente diverso dal Sistri, che rappresenti un valore aggiunto per le imprese e risponda alle norme comunitarie, garantendo che i rifiuti prodotti vengano correttamente smaltiti, nel pieno rispetto delle esigenze di tutela ambientale, così come avviene in Francia, in Spagna e in Germania". 
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