15/04/2020
Secondo SEA Europe, l'associazione dei cantieri navali e delle attrezzature marittime, l'Europa rischia di perdere il suo posto di hub marittimo a causa della pandemia di covid19, con la possibile perdita di oltre un milione di posti di lavoro.
In una dichiarazione, SEA Europe ha affermato che è necessario un sostegno "urgente e su misura" a livello dell'UE al fine di salvaguardare l'industria marittima strategica dell'Europa. Il settore della tecnologia marittima europea sentirà le conseguenze negative reali della pandemia in modo più acuto a medio e lungo termine. Questo perché costruzione navale e produzione di attrezzature marittime sono attività orientate all'esportazione e dipendono in larga misura dalle tendenze macroeconomiche globali, dai volumi commerciali e dal sentiment del mercato.
Inoltre, la costruzione navale è caratterizzata da tempi di produzione di piombo molto lunghi, con un intervallo temporale compreso tra due e tre anni tra il contratto e la consegna della nave, consegna che dipende in larga misura da una catena di approvvigionamento ben funzionante, dal momento che il 70-80% del valore della nave deriva appunto da tale catena.
L'associazione ha affermato che esiste un grosso rischio che l'Europa perda affari in Asia se l'UE non adotterà politiche settoriali e misure finanziarie su misura, compresi gli aiuti di Stato, a sostegno del settore, che - come detto sopra - rischia un'emorragia in termini occupazionali. Il che renderebbe l'Europa totalmente dipendente dall'Asia per la progettazione, costruzione, riparazione, installazione e equipaggiamento di navi civili, con effetti devastanti per l'autonomia, la difesa e la sicurezza, l'economia marittima e la forza lavoro del Vecchio Continente.
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