14/07/2025

Dogana europea, una nuova era tra digitalizzazione, compliance e armonizzazione sanzionatoria

Il 10 giugno 2025, il Consiglio dell’Unione Europea ha pubblicato il testo di compromesso relativo alla proposta di regolamento volto a riformare il Codice Doganale dell’Unione (CDU), abrogando il regolamento (UE) n. 952/2013. Questo testo, redatto sotto la presidenza di turno del Consiglio, rappresenta un momento chiave nel processo legislativo interistituzionale e rivela l’intento degli Stati membri di intervenire su punti cruciali della proposta originaria avanzata dalla Commissione Europea nel maggio 2023.

La riforma mira a costruire un sistema doganale moderno, digitalizzato e armonizzato, capace di rispondere ai flussi commerciali in costante evoluzione, alle minacce globali e alle esigenze delle imprese. Tra i temi principali affrontati figurano l’istituzione della nuova EU Customs Authority, l’adozione dell’EU Customs Data Hub, il rafforzamento delle sanzioni doganali, il trattamento delle operazioni e-commerce e il futuro dello status AEO, con attenzione particolare alle PMI.

In questo articolo analizziamo le principali divergenze e convergenze tra Commissione e Consiglio, per comprendere come sta prendendo forma la futura governance doganale dell’Unione.

Governance doganale: il ruolo della nuova EU Customs Authority
La Commissione ha proposto l’istituzione di una nuova autorità centrale, l’EU Customs Authority, con il compito di coordinare le azioni degli Stati membri, armonizzare le prassi operative e garantire una gestione efficace del rischio.

Il Consiglio ha accolto questa proposta, rafforzandola: ha specificato che l’Autorità avrà un ruolo determinante nel coordinamento delle attività di formazione, nella gestione delle crisi e nello sviluppo di strategie di supervisione congiunte. È stato anche precisato che la sede dell’Autorità dovrà essere individuata tenendo conto della vicinanza alla Commissione e ad attori rilevanti come l’Organizzazione Mondiale delle Dogane.

Sanzioni: verso un’armonizzazione effettiva
Una delle carenze più evidenti del vigente sistema CDU riguarda la disparità tra i regimi sanzionatori nazionali. La Commissione ha proposto l’introduzione di un quadro armonizzato, limitato alle sanzioni non penali, lasciando agli Stati membri la competenza sulle sanzioni penali.

Il Consiglio ha integrato la proposta con la definizione di un “nocciolo minimo comune” di infrazioni, prevedendo:
una lista condivisa di atti od omissioni che configurano infrazioni doganali;
sanzioni pecuniarie minime differenziate per dolo o negligenza;
revoca o sospensione delle autorizzazioni (inclusi AEO e Trust & Check);
confisca dei beni;
una prescrizione uniforme tra i 5 e i 10 anni.

Viene così superata la frammentarietà attuale, rendendo più omogenea e coerente la risposta sanzionatoria in tutta l’Unione.

l nuovo scenario digitale: EU Customs Data Hub
Cuore pulsante della riforma, l’EU Customs Data Hub è pensato come un’unica piattaforma digitale centralizzata per la gestione e lo scambio dei dati doganali. La Commissione ne ha delineato la struttura e le funzioni essenziali: raccolta dati, analisi del rischio, interoperabilità con altri sistemi settoriali. Il Consiglio ha ulteriormente dettagliato:
l’adozione di standard ingegneristici internazionali;
la protezione dei dati personali (durata massima di conservazione: 10 anni);
l’accesso regolato per OLAF, EPPO, Europol, autorità sanitarie e ambientali;
il supporto a strumenti analitici predittivi basati su AI;
la creazione di software open source per gli Stati membri.

Il Data Hub diventerà il punto di accesso unico per le informazioni doganali, sostituendo progressivamente le dichiarazioni doganali classiche.

E-commerce: nuove responsabilità e semplificazioni
La crescita esponenziale del commercio elettronico ha imposto una revisione delle procedure doganali applicabili alle vendite a distanza. La Commissione ha introdotto la figura del “deemed importer”, ovvero l’importatore presunto (tipicamente la piattaforma), responsabile del rispetto della normativa doganale e fiscale. Ha inoltre proposto l’eliminazione della franchigia daziaria sotto i 150 euro.

Il Consiglio ha rafforzato il modello con:
l’introduzione delle “bucket tariffs”, tariffe semplificate per fasce di valore;
l’obbligo per il deemed importer di fornire dati anche per l’IVA;
la possibilità di applicare metodi alternativi per il valore in dogana, se sorgono dubbi sulla veridicità del valore dichiarato;
una “handling fee” (tassa di gestione) destinata in parte al bilancio UE e in parte agli Stati membri;
AEO e PMI: continuità con lo sguardo al futuro

Lo status di Operatore Economico Autorizzato (AEO) è uno degli strumenti cardine per facilitare i flussi commerciali e ridurre gli oneri per le imprese affidabili. Tuttavia, con l’introduzione del nuovo status di Trust and Check trader, si temeva una progressiva marginalizzazione dell’AEO, soprattutto per le PMI.

La Commissione ha posto l’accento sul Trust and Check come futuro modello di compliance avanzata, lasciando aperta la questione del mantenimento delle autorizzazioni AEO. Il Consiglio ha invece affermato con chiarezza che:
lo status AEO sarà mantenuto, soprattutto per garantire l’accesso delle PMI alle facilitazioni;
le autorizzazioni AEO saranno soggette a verifica triennale, con maggiore attenzione ai soggetti di nuova istituzione;
la coesistenza tra AEO e Trust & Check sarà garantita nel periodo transitorio, per non escludere le PMI dai benefici doganali.

Il testo di compromesso del Consiglio rappresenta un passo deciso verso una dogana europea più moderna, equa e digitale. Le modifiche apportate rispetto alla proposta della Commissione mostrano la volontà degli Stati membri di costruire un sistema doganale più vicino alla realtà operativa delle imprese, soprattutto quelle piccole e medie, e capace di rispondere alle sfide globali senza perdere di vista la tutela degli interessi finanziari e non finanziari dell’Unione.

Il rafforzamento della governance tramite l’EU Customs Authority, l’introduzione dell’EU Customs Data Hub, l’armonizzazione delle sanzioni e la regolamentazione dell’e-commerce rappresentano i pilastri di una trasformazione profonda, in cui trasparenza, responsabilità e collaborazione interistituzionale diventano principi cardine.

Lucia Iannuzzi
Consulente doganale e co-founder di Ctrade e Overy 

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