Sebbene non ancora approvata, la Legge di bilancio delinea chiaramente quale sarà il destino del piano nazionale Impresa 4.0 (evoluzione del piano Industria 4.0 varato nel 2017), ovvero di tutte quelle misure destinate alle aziende che investono nella trasformazione digitale e nell’innovazione.
Va ricordato che negli anni il piano si è via via trasformato e le annuali leggi di bilancio hanno apportato modifiche alle previsioni iniziali ed è stato sempre più indirizzato al sostegno delle PMI, la più bisognose di aiuto nell’affrontare in modo corretto la quarta rivoluzione industriale e restare competitive nel proprio settore.
Ecco le iniziative previste nella bozza di manovra 2020.
Superammortamento e iperammortamento sono misure destinate a sparire con la Legge di bilancio 2020: le sostituirà un credito d’imposta, secondo tre livelli, ovvero:
Iperammortamento sostituito da credito di imposta per acquisire beni 4.0, che prevede due scaglioni: 40% riservato agli investimenti fino a 2,5 milioni di euro; 20% per gli investimenti compresi tra 2,5 milioni di euro e 10 milioni di euro. Oltre il tetto dei 10 milioni di euro (era di 20 milioni nell’iperammortamento del 2019) nessun bonus è previsto.
Superammortamento sostituito da credito di imposta per l’acquisto di beni strumentali. Il credito è del 6% e il tetto massimo di investimento è di 2 milioni di euro.
Beni immateriali, un credito d’imposta al 15% per comprare software fino a 500mila euro (si può ottenere in modo indipendente rispetto ai beni materiali, mentre attualmente non si può fare).
Il piano Impresa 4.0 del 2019 stabiliva un credito d’imposta per Ricerca e sviluppo, al fine di spingere il settore e aiutare le aziende a innovarsi. La misura nella bozza di manovra 2020 è stata chiamata credito d’imposta per ricerca, innovazione tecnologica e altre attività innovative per la competitività delle aziende e prevede la compensazione del credito in tre anni e aliquote stabilite in base a tre scaglioni di spesa. La novità è che vi è intenzione di ampliare il credito di imposta anche alle spese per design e innovazione, per ognuna di queste due voci il credito d’imposta è al 6%, con tetto di investimento a 1,5 milioni di euro. Il terzo scaglione invece è per le spese relative a R&S fino a un massimo di 3 milioni di euro e ha un’aliquota del 12%.
Nella bozza della Legge di bilancio 2020 è previsto anche un rinnovo del credito d’imposta per la formazione in ambito Impresa 4.0, allo scopo di creare competenze adatte alle necessità delle industrie innovative. Con la manovra 2020 l’intenzione del Governo è di prorogare per un ulteriore anno il bonus. Sarebbe previsto uno stanziamento di 150 milioni di euro.