04/02/2020

La Germania chiama e il porto di Trieste risponde

TUM International, compagnia di sviluppo della Technical University of Munich, il rinomato politecnico di Monaco di Baviera che vanta il primato in Germania per le discipline tecniche, sceglie il porto di  Trieste come partner dal punto di vista strategico.

 

Siglato nella sede della Regione Friuli Venezia Giulia il memorandum of understanding tra porto di Trieste, TAL-SIOT (Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino), Camera di Commercio Italo-Tedesca e TUM International, che mette in moto un centro di competenze per la portualità e la logistica dell’energia. Obiettivo, quello di  sviluppare progetti innovativi volti alla creazione di valore facendo rete con il sistema produttivo bavarese e tedesco, in una prospettiva di crescita sostenibile.

 

Tra i vari ambiti, il centro di competenze si focalizzerà sul comparto del trasporto delle rinfuse liquide, vista la rilevanza nel settore ricoperta da SIOT e dal  porto di Trieste, che mantiene il titolo di primo scalo petrolifero del Mediterraneo.

 

Proprio su questo filone di collaborazione è già realtà il primo progetto di consulenza negli Stati Uniti, denominato “Seahawk", che coinvolge un primario porto del Texas, con il coordinamento diretto della società TUM International per la realizzazione di nuove infrastrutture portuali e un oleodotto per favorire l'esportazione del petrolio prodotto nel retroterra del porto texano. Il progetto prevede un supporto in termini di trasferimento di know-how da parte della collaborazione Trieste-Baviera nei confronti del porto USA, e apre interessanti prospettive per il rafforzamento del ruolo di Trieste nel crescente export di greggio texano, sempre più richiesto per le sue caratteristiche di minore impatto ambientale, ad esempio nel campo della produzione di combustibili per il trasporto marittimo. Da rilevare che poche settimane fa si è tenuta la prima visita da parte di una delegazione texana presso la sede dell’Authority e gli impianti della TAL-SIOT, per l’avvio concreto della prima fase progettuale.

  

Lo scalo giuliano si pone come driver di sviluppo puntando dunque all’innovazione tecnologica, grazie ad un accordo che proietta su scala internazionale non solo il porto, ma tutto il territorio. La firma odierna si inserisce proprio nell’ambito delle relazioni istituzionali da sempre promosse tra la Regione Friuli Venezia Giulia e il Land tedesco, e rimarca il grande interesse della Baviera nei confronti del porto di Trieste, che ne rappresenta non solo il naturale sbocco a mare, ma anche un potenziale partner per progetti internazionali.

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