15/06/2015

Metanizzare il Mediterraneo con il GNL? Sì, ma urge uno specifico accordo regionale.

Con una profonda discussione ricca anche di informazioni - guidata da Sergio Garribba, presidente del comitato scientifico di ConferenzaGNL - tra il maltese Simon Scicluna, ministro dell’Energia, la giordana Shermine Dajani, il greco Panayiotis Zacharioudakis e Gilberto Dialuce, direttore generale sicurezza energetica del ministero Sviluppo economico, si sono conclusi la sera di venerdì 12 giugno i lavori della 3a ConferenzaGNL e della prima FieraGNL In coerenza con le istanze delle imprese e associazioni europee e italiane che hanno animato i lavori di giovedì e di venerdì mattina oltre che con la nuova strategia Energy Union della Commissione, illustrata da Samuele Furfari, alla quale il Governo italiano ha aderito pienamente, come illustrato dal sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, il dibattito geopolitico ha dimostrato che è possibile metanizzare i trasporti marittimi e costieri dell’area del Mediterraneo con l’utilizzo del metano liquido. 

Come ribadito nella tavola rotonda finale, quella del metano liquido trasportato via nave, in attesa del “tutto elettrico", è la migliore tecnologia energetica che permette di affrontare le sfide della sicurezza energetica, della tutela ambientale, del cambiamento climatico e dell’economia. Gli attuali basso prezzi del GNL sono previsti in ulteriore ribasso quando inizieranno, entro pochissimi anni, le esportazioni dai nuovi grandissimi giacimenti americani, australiani e africani. E’ però urgente affrontare il tema nella sua specificità all’interno della “piattaforma euro-mediterranea sul gas naturale" attivata con la Energy Union, istituendo un tavolo ad hoc. Questo l’auspicio di tutte le istituzioni che hanno partecipato ai lavori perché la frammentazione delle normative ambientali, amministrative e di sicurezza appaiono l’unico ostacolo a una grande stagione di investimenti. 

Lo ha ribadito anche Dialuce nelle conclusioni dei lavori. Infatti è già drammatico il ritardo del Mediterraneo rispetto ai mari del Nord Europa, dove navigano decine di imbarcazioni a GNL ed è previsto di arrivare al 10% dell’intero naviglio entro pochi anni. A parte le grandi metaniere, nessuna nave invece utilizza ancora il GNL nel Mediterraneo, dove il tenore di zolfo dei combustibili è 35 volte maggiore. Sempre nell’Europa del Nord sono più di 60 le stazioni di servizio di GNL per i camion, contro le 20 della Spagna, leader in Europa, e una sola in Italia. Ancora più impressionante il distacco dalla Cina, dove le stazioni di servizio per camion e autobus sono oltre 2000. Il Paese asiatico ha iniziato a sviluppare l’uso del GNL nel 2006 e da allora è diventata leader mondiale del settore, avendo scelto anziché lo sviluppo dei gasdotti, la strada del metano liquido, producibile presso i giacimenti di gas naturale e trasportabile con le autobotti. 

Cisterne mobili come quella della Polargas del gruppo CPL Concordia, da oltre 50 metri cubi, per due giorni in bella mostra all’ingresso della sede di ConferenzaGNL e FieraGNL. CPL è la società che per prima ha aperto la strada in Italia agli utilizzi diversi del GNL rispetto alla semplice produzione di elettricità e ai consumi civili e industriali da rete. Come illustrato dal prof. Lensheng Lin, uno dei massimi esperti cinesi di GNL , il suo Paese dispone solo di un centesimo dei gasdotti degli Stati Uniti, pour avendo una superficie simile. La strategia cinese ha dimostrato la fattibilità di un processo di metanizzazione basato sul GNL piuttosto che sui gasdotti, grazie alle economie di scala e all’innovazione tecnologica determinato che questo impegno. Ecco quindi la grande lezione cinese per il mar Mediterraneo e tutte le zone costiere e interne della costa Sud, senza dimenticare la Sardegna e la Corsica, aree che non dispongono di reti di gasdotti, ma che si trovano anch’esse a dover sostituire i prodotti petroliferi, utilizzati fino ad ora come unici combustibili di uso diffuso. 

In quest’ottica è apparso significativo il potenziale tecnologico dimostrato dalle imprese italiane e straniere che operano in Italia, dotate di visione e strategia di sviluppo nel Mediterraneo, che hanno animato la prima FieraGNL con i loro stand, gli incontri B2B, il corso di formazione pubblico, l’illustrazione di progetti, programmi, l’esposizione di modellini e le prove di guida per i camionisti. Tra queste imprese la Liquigas, il principale sponsor delle manifestazioni di quest’anno, che in pochissimo tempo ha acquisito un ruolo leader in Italia nel rifornimento e supporto tecnico alle imprese industriali off grid. Liquigas, dopo avere aperto il nuovo punto di rifornimento di GNL a Marsiglia, è pronta ad andare anche a rifornire clienti esteri, potendo contare sulla rete delle proprie controllate euro-mediterranee. 

Gli utilizzi industriali si stanno affermando come un driver importante dei trasporti a GNL e della logistica dedicata, come illustrato anche dalla Siad, costruttrice di serbatoi industriali, dalla lunga esperienza nei gas tecnici. Come spesso nella fase iniziale delle nuove filiere tecnologiche e industriali, si muovono in Italia le imprese medie e piccole, che infatti operano prevalentemente all’estero; in questo caso con due eccezioni: l’Eni, che gestisce la “pompa GNL" di Piacenza e la Iveco del gruppo CNH Industrial, leader nei camion alimentati esclusivamente a GNL. Nonostante l’unico punto di rifornimento Eni, dalla sua recente apertura sono già stati venduti oltre 50 camion Iveco a GNL in Italia (contro 330 venduti tra Spagna e Nord Europa). 

L’associazione NGV Italia e l’iniziativa Blu Corridor hanno illustrato a fondo le prospettive dei trasporti terrestri a GNL in Europa. Decine le prove di guida effettuate nelle due giornate della FieraGNL sull’automotrice Iveco e su quella della Ecomotive Solution, società italiana leader nella settore dual fuel (GNL e Diesel). Molto ammirato nel padiglione della FieraGNL il modellino della nave rigassificatrice OLT, al largo della Toscana. La OLT si è candidata a fare da hub nel Tirreno e nel Mediterraneo per le bettoline e le chiatte che molto presto riforniranno i depositi costieri di cui hanno parlato l’associazione Assogasliquidi, il Rina, il ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Le prospettive della motoristica navale, che vede confermato il previsto trend di sostituzione del naviglio tradizionale con il GNL, sono state illustrate da Wartsila, leader nella motoristica navale, dal certificatore DNV GL, da Gas and Heat, leader nella costruzione dei serbatoi criogenici per i depositi costieri e da MES (Marine engineering services). 

Delle prospettive della logistica del GNL hanno parlato Ham Italia, nel cui stand è stato ammirato il modello in scala reale della colonnina di erogazione del GNL, che ha dimostrato la semplicità e facilità di utilizzo dell’erogatore, capace di fare il pieno di un camion in meno di tre minuti. Completano il quadro industriale di sponsor, espositori e relatori Rosetti Marino per la cantieristica, Vanzetti per le stazioni di servizio, HRV e HVM per la parte criogenica, che vede sul lato ricerca e sviluppo la Società Strategie Srl, spin off dell’Università Politecnica delle Marche, punto di riferimento internazionale, che lavora non a caso in stretta collaborazione con l’università cinese di Shangai del prof. Wensheng Lin.
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