31/01/2014

Trasporto merci, un 2013 altalenante per il nostro Paese. Di Giovanna Visco

A volte nello scrivere e parlare sembra che quasi la crisi diventi un oggetto lontano e distaccato. Nasce un gatto che si morde la coda, perché più i problemi permangono e più se ne parla, più se ne parla e più ci si allontana dal “pezzo" e ci si abbandona a ragionamenti sui massimi sistemi. Sembra quasi di essere spot pubblicitari e le necessità si trasformano in scelte opzionabili. Poi le chiusure, i licenziamenti dei dipendenti che mettono sulla strada intere famiglie, i drammatici suicidi volontari o involontari degli imprenditori, perché si lavora come dannati per restare a galla, ci riportano violentemente alla realtà vissuta emotivamente. Un senso di solitudine ci pervade, ci sembra di essere soli al mondo e i nostri problemi ridotti a questioni individuali incomunicabili ai signori dei massimi sistemi, presi famelicamente dalla grande finanza e da grandi progetti di un futuro lontanissimo dalla nostra stessa speranza di vita. Allora ci aggrappiamo ai dati, spesso tuttavia dimenticando o semplicemente ignorando che essi sono elementi molto plastici, facilmente condizionabili dai metodi di rilevamento, purtroppo spesso improvvisati per corroborare qualcosa di già stabilito a monte, piuttosto che costruiti scientificamente per esplorare e conoscere quel che c’è. Essi vengono sfornati a un ritmo più veloce dei pani di un fornaio, per una fredda presunta oggettività che ci riporterebbe ad una realtà purificata dagli effetti distorsivi della percezione. Sembra quasi che l’economia reale sia come giocare in Borsa, dove il rischio diventa azzardo dettato dall’aritmetica dei dati contingenti che spingono all’acquisto o alla vendita immediata. Poi ad inizio di ogni nuovo anno  escono i dati di quello precedente che rimbalzano nella mente il tempo, il suo valore e a quanto ne occorra per costruire, al saper aspettare e intanto rinforzare gli argini invece che andarci a costruire dentro.  

Tra i primi, Federtrasporto ha recentemente pubblicato i dati provvisori 2013, che tratteggiano come la forte sofferenza della domanda del consumo interno, le cui cause ben conosciamo, e la tenuta dell’export delle PMI italiane, stiano o abbiano, questo è da stabilirsi, modificato la domanda derivata di trasporto delle merci nel nostro Paese. Si registra un arresto della caduta del cargo aereo (nel 2012 del -5%) con una timida ripresa del +1% nei primi 10 mesi del 2013. Sul fronte del traffico autostradale, i veicoli pesanti in termini di veicoli/km rallentano la decrescita (-3% contro il -7,5% del 2012); mentre in generale, il trasporto su gomma segna una ripresa della domanda internazionale, contro quella di cabotaggio che continua il trend negativo. La capacità di offerta veicolare prosegue a scendere, ma le iscrizioni di nuovi mezzi di trasporto commerciale si contraggono meno che nel 2012. La flotta mercantile registra una flessione in termini di unità mentre la sua capacità totale di stazza lorda (tsl) pari a 14,3 milioni, dopo 20 anni per la prima volta, si contrae del 2%. Tuttavia, nel dettaglio, sono in crescita del +3% le navi per servizi ausiliari, che rappresentano il 54% delle unità, ma solo il 5% in termini di tsl della flotta mercantile di bandiera italiana. Le portarinfuse polivalenti restano stabili, ma quelle specializzate per secchi o liquidi perdono 12 unità, pari al – 5% del tsl.

Per quanto riguarda i porti, il traffico container è dato in crescita del 74% per effetto del transhipment, che essendo pura economia di scala dei liners, non è tuttavia determinante per il sistema logistico nazionale. Infatti, il traffico ad alto valore aggiunto in entrata/uscita sul lato tirrenico, scende di circa 3 punti percentuali, tra cui Genova -5% e Napoli -4%, ad eccezione di Livorno (+1) e La Spezia (+3). Al Sud i container calano complessivamente del -11%. In Adriatico, invece, Trieste (+13%) Venezia (+4%) e Ravenna (+11%) incrementano sul 2012, anno in cui in termini assoluti hanno pesato sul computo nazionale dei teu rispettivamente il 4,2%,  4,5%  e 2,2% (per un confronto, nel 2012 Genova ha pesato il 21,5%, La Spezia il 13%, Napoli e Livorno il 5,7%, mentre con il transhipment Gioia Tauro il 28,4 e Cagliari il 6,5).

Infine il trasporto su ferro, da fonte Gruppo FS,  cresce moderatamente sia per carico medio (tonnellate per treno) che per tonnellate/km, confermando il trend positivo dell’ultimo biennio.

 

Giovanna Visco

 

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