18/07/2016

Meccanica, settore trainante dell'export italiano

A farla da padroni nel commercio della meccanica strumentale sono cinque Paesi, su cui si concentrano poco meno del 53% delle vendite all’estero. Dopo i “giganti" Cina, Germania e Usa – che con quote di mercato a doppia cifra controllano da soli circa il 42% del mercato mondiale – e il Giappone (poco più del 6% del mercato), l’Italia è il quinto esportatore mondiale, con un valore pari a circa 82 miliardi di euro, il 21% del nostro export di beni. E' come se l’Italia esportasse, per quasi un intero trimestre, solo prodotti di meccanica strumentale. E' quanto emerge dal dal 10° rapporto Sace 2016/2019 dal titolo "Re-Action" export calling (di cui alleghiamo il testo).
Sul fronte della domanda, tra i primi quindici Paesi acquirenti di meccanica strumentale, meno di un quarto del valore delle merci importate è riferibile agli emergenti, nonostante la Cina sia il secondo importatore mondiale. Nei mercati avanzati si sostituiscono i macchinari obsoleti con prodotti migliori dal punto di vista tecnologico e dell’efficienza, negli emergenti si punta ancora sull’ampliamento della capacità produttiva dell’industria manifatturiera. Sul podio dei principali importatori ritroviamo Stati Uniti e Germania. Oltre alla Cina, queste due economie non solo sono i principali competitor dei produttori italiani, ma assumono rilevanza strategica anche come mercati di sbocco e di opportunità per la meccanica del nostro Paese.

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