24/09/2015

PMI poco propense all'export internazionale?

Secondo il *Report sull’esportazione delle Piccole e medie imprese europee realizzato da Harris Interactive per conto di FedEx Express, controllata da FedEx Corp., la maggior parte delle PMI dei principali mercati in Europa sono poco propense alle esportazioni. I risultati mostrano che quasi due terzi (62%) delle PMI non svolgono attività di esportazione, nonostante oltre tre quarti (78%) delle imprese riconosca il potenziale dei mercati e dei clienti internazionali, e rivelano che le PMI che non esportano perdono in media fino a 647.000 euro in ulteriori potenziali ricavi annuali.

Il rapporto analizza in maniera puntuale l’atteggiamento e la propensione nei confronti dell’attività di esportazione da parte delle PMI della regione, ampiamente riconosciute per il loro importante ruolo nello stimolo della crescita, nell’apertura di nuovi mercati e nella creazione di posti di lavoro. Comparando i singoli mercati presi in esame, emergono chiare differenze nelle attività di esportazione: si passa dalla normalità della Spagna, dove quasi la metà delle PMI (47%) opera a livello internazionale, al 41% dell’Italia, mentre le PMI francesi e tedesche registrano livelli nettamente inferiori, rispettivamente pari al 32% e 31%. Del 41% delle PMI italiane che esportano attualmente, la stragrande maggioranza (99%) esporta verso altri mercati europei, con i grandi mercati dell’Europa occidentale (Francia, Germania e Spagna), in cima alla lista dei paesi esportatori, seguiti non troppo lontano da Regno Unito e Svizzera. Il 61% esporta verso i mercati al di fuori dell’Europa, in primis verso gli Stati Uniti, il più importante mercato per le esportazioni a livello globale, e verso altri floridi mercati che stanno crescendo molto rapidamente, ma meno rappresentati, tra cui i mercati BRIC.

In Italia le imprese esportatrici sembrano beneficiare notevolmente dei vantaggi finanziari dati dalle attività commerciali internazionali, con le PMI in rapida crescita (oltre il 50%) molto più propense ad intraprendere percorsi mirati all’esportazione, rispetto alle PMI statiche o in declino (32%) in termini di ricavi. Le PMI esportatrici hanno, inoltre, un approccio maggiormente ottimistico circa le prospettive di fatturato nel corso dei 12 mesi successivi, con il 51% avente aspettative di crescita, rispetto al 40% delle non esportatrici.

Mentre la maggior parte delle PMI italiane si aspetta una maggiore crescita in termini di ricavi internazionali rispetto a quelli domestici, appena il 22% ha ambizioni concrete di sviluppare il proprio business oltre i confini, il che significa che le PMI non sono ancora totalmente convinte dei benefici derivanti dall’esportazione. Le previsioni di crescita del mercato delle esportazioni delle PMI sono pressoché stabili, con il raggiungimento del 49% tra 5 anni e del 55% in un decennio.

“La nostra ricerca – commenta Filippo Capogreco, senior manager air operations FedEx Express - evidenzia che le piccole e medie imprese in Italia non hanno fiducia nelle opportunità offerte dalle esportazioni. Questo perché percepiscono le barriere del commercio internazionale come invalicabili. Molti imprenditori sono restii nel valutare le vantaggiose opportunità legate all’ esportazione, poiché sono preoccupati riguardo alla scelta dei mercati più adatti, dagli aspetti pratici per assicurarsi l’avvenuto pagamento e la gestione delle richieste e delle restituzioni da parte dei clienti, senza avere una presenza fisica sul mercato, così come la mancata conoscenza del know-how tecnico circa i processi legali quali, ad esempio, le procedure doganali".

*FedEx ha effettuato 2.005 interviste online con alti dirigenti delle PMI in quattro mercati europei: Francia, Germania, Italia e Spagna dall’8 al 27 marzo 2015. Le interviste sono state divise equamente in base al Paese e alla dimensione dell’azienda: micro (1-9 dipendenti full-time) 1020, piccola (10-49) 574 e media (50-249) 411.
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