13/10/2014

A Paolo Cipriani, commercial manager di LPR Italia

“LPR - La Palette Rouge - è presente in Italia dal 2010 con una filiale diretta, ma è dal 2005 che il gruppo è attivo nel Paese, gestendo le operations direttamente dalla filiale francese. Quando si è deciso di aprire una sede in Italia si è creata una struttura che comprende, oltre alla direzione generale, la direzione commerciale e quella delle operations. Siamo quindi in presenza di una struttura societaria standard che ora (oltre ai rapporti con i clienti internazionali finalizzati al loro lancio sul mercato domestico), si sta concentrando sullo sviluppo del mercato interno dove, nell’arco del prossimo triennio, puntiamo ad acquisire un significativo market share". Esordisce così Paolo Cipriani, commercial manager della società specializzata in pallet pooling per la GDO e i beni di largo consumo qualche divisione del gruppo Euro Pool System.

Con i suoi 60 milioni di movimenti pallet, i risultati 2013 di LPR sono stati molto positivi per il gruppo e quindi anche per la divisione italiana. Come avete raggiunto tali obiettivi? Per quanto concerne la filiale italiana, abbiamo chiuso il 2013 con +40% rispetto al 2012, una crescita dovuta a più fattori, quali una sempre maggior presenza di LPR sul mercato, una costante azione di fidelizzazione e sviluppo dei clienti acquisiti e la sempre maggiore credibilità che ci viene riconosciuta dai clienti e dal mercato come  partner affidabile. Oggi il nostro market share supera ampiamente il 6%. 

Quale peso intendete avere nel nostro mercato? 
Il nostro obiettivo è di acquisire - nel prossimo triennio - quote di mercato in linea con quelle degli altri Paesi. Un obiettivo raggiungibile facilmente, a condizione che vi sia da parte della GDO italiana la totale e integrale accettazione dei nostri servizi, al pari del nostro diretto concorrente (Chep, ndr).  Ancora oggi, infatti, il pooling di LPR non viene accettato da Coop e Conad, le due catene cooperative leader del mercato della GDO in Italia, mentre operiamo proficuamente con tutte le altre catene distributive nazionali e internazionali. Di fatto, allo stato attuale siamo costretti a operare prevalentemente nel mondo del “private label" a causa dell’impossibilità di consegnare i nostri pallet sull’intera rete di retailer, limitando così - per le aziende di produzione - i vantaggi di un mercato aperto alla concorrenza.

Quali trend sta evidenziando il 2014? Stiamo registrando un +45%, in linea con le previsioni. Per il 2015 la crescita dovrebbe essere simile a quella del 2014. Tale sviluppo è dato per l’80% dall’acquisizione di nuovi clienti, per la maggior parte decisi a lasciare la concorrenza e l’interscambio  nonostante la nostra non completa copertura del mercato per i motivi citati precedentemente. LPR in Italia gestisce le consegne sia nazionali che internazionali per un svariati clienti fra i quali Sanpellegrino Nestlé Waters, Kimberly-Clark, Sofidel, Heineken, Leroy Merlin, DOpla, McBride, Lucart, Eurovast, Carapelli, Morando, La Linea Verde e Lavazza. 
 


La divisione italiana come si posiziona rispetto alle altre filiali del gruppo?
La parte del leone, con il 38,8% di traffico/fatturato del gruppo, la fa LPR Francia, seguono le filiali di Spagna (24,6%), Gran Bretagna (15,7,%), Portogallo (9,8%), Belgio (3,5%), Olanda, (2,9%), Italia (2,4%), Germania (2,3%) e Polonia (dati non ancora disponibili). Tengo a sottolineare che LPR ha condotto un’indagine del livello di soddisfazione dei propri clienti in tutta Europa dalla quale è emerso che i clienti italiani  sono quelli con il più elevato indice di gradimento, fattore questo che ci sprona ad agire con crescente incisività nel nostro mercato.

Il mercato italiano da sempre mostra una certa diffidenza verso il “noleggio" in genere. E’ una tendenza radicata o si hanno dei segnali di inversione, allineando il nostro Paese a quelli più maturi del nord Europa?
Con l’avvento di LPR anche il mercato italiano sta tendendo sempre più ad aprirsi al pooling. E’ indubbio che c’è ancora un elevato margine di sviluppo per questa attività, sebbene le aziende italiane continuino a preferire l’interscambio di bancali. In ogni caso, quanto più marcata sarà l’apertura a nuovi competitor, tanto maggiore sarà la diffusione del noleggio anche da noi. 
  


I 3PL sono aperti al pallet pooling?
Come LPR siamo aperti a questa collaborazione e i risultati si cominciano a vedere, in particolare con i 3PL del segmento del freddo. Il tutto con vantaggi per le terze parti logistiche grazie al valore aggiunto garantito dal servizio di noleggio, a cominciare dal fatto che si lavora in modo sereno e trasparente, intervenendo sulle singole voci dell’intera gestione di processo dell’attività. 

Ornella Giola

 

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