28/11/2012

Al professor Gino Marchet

Lei è stato tra i curatori della Ricerca dell'Osservatorio Contract Logistics, quali aspetti emersi dallo studio giudica di maggior interesse per il settore?
L’aspetto che continua a sorprendermi, nonostante sia noto e comprensibile agli addetti, è la diversità di comportamenti in settori diversi. In questi due anni abbiamo analizzato in dettaglio i settori alimentare fresco, retail non food, elettronica di consumo, fashion, alimentare secco, farmaceutico. Il grado di penetrazione della contract logistics è molto diverso in questi settori e anche il grado di penetrazione della strategic contract logistics. Questa constatazione dovrebbe a mio avviso far riflettere molti committenti sulla loro scelta strategica di terziarizzare o meno i servizi logistici (e come eventualmente terziarizzare). Un secondo aspetto riguarda l’innovazione e la dinamicità degli operatori logistici, anche di piccole dimensioni. Vi sono nuove opportunità di miglioramento che probabilmente favoriranno gli operatori logistici nei prossimi anni.

Quale è invece gli aspetti che maggiormente la preoccupano?
Nonostante gli sforzi fatti in questi anni da associazioni e università, molti dirigenti percepiscono ancora le attività logistiche in modo troppo semplicistico e non strategico. Questo approccio impedisce la corretta valutazione degli investimenti necessari, in quanto non si percepiscono i vantaggi. E’ ancora diffusa una banalizzazione del processo che tra l’altro si sta complicando sia a causa della globalizzazione che della presenza di nuove tecnologie sia ICT sia nell’ambito dell’handling fisico.

Anche se il momento storico che stiamo vivendo è connotato da un clima di generale incertezza cosa auspica per il futuro della contract logistics italiana?
Mi auguro una maggiore correttezza degli attori in modo che possano emergere i migliori, in sostanza auspico una concorrenza leale. Ho avuto modo di constatare come “operatori illuminati" siano frenati e ostacolati da atteggiamenti scorretti e “border line" di concorrenti e talvolta anche di committenti. Ricordo ancora come Giovanni Leonida ha vivacizzato il convegno dello scorso anno su questo tema. In particolare sto constatando una maggior attenzione a soluzioni automatizzate di movimentazione. Soluzioni che fino a pochi anni fa erano frenate (in Italia) dal basso costo della manodopera. Questo auspicio di incremento degli stipendi nel settore logistico riguarda sia chi lavora con mansioni più operative sia i miei ex allievi (per la gestione e progettazione di sistemi complessi) a cui vorrei rivolgere un grosso “in bocca al lupo".

Share :