23/07/2014

Parlano i marketing manager di SicuraMente

La campagna SicuraMente, nata dal progetto comune di quattro giganti del settore della movimentazione, Jungheinrich, Linde, OM STILL e Toyota, è attiva da oltre un anno per sensibilizzare le aziende su temi strategici per la  salvaguardia della sicurezza in magazzino. Abbiamo incontrato i protagonisti di questa iniziativa per tracciare l’andamento dei lavori e conoscerne gli eventuali sviluppi.

È possibile fare un primo bilancio dell’operazione SicuraMente?
Loreno Leri, marketing manager in OM Still Italia: Devo ammettere che pensavo non fosse facile mettere attorno al tavolo quattro acerrimi concorrenti molto presenti sul mercato e ognuno con un proprio DNA. Ma l'intuizione dei nostri CEO era giusta: i quattro leader di mercato hanno il dovere e la forza di sensibilizzare il mercato su aspetti riguardanti la sicurezza in magazzino e, in particolare, nell’utilizzo dei carrelli elevatori. E un’azione condotta in modo congiunto sarebbe stata di certo più efficace e credibile. La gestione della campagna richiede per ciascuno di noi uno sforzo in più, ma lavorare con Angela Sgualdi, Stefano, Michele e Andrea è molto stimolante. Stare attorno al tavolo con i tuoi diretti concorrenti e cercare di fare qualcosa di positivo per il mercato, è certamente qualcosa di buono... perché si cerca di farlo di comune accordo. Inoltre ho la sensazione che il mercato abbia recepito bene i temi che portiamo avanti: ne ho avuto testimonianza diretta più volte. Credo che si possa tranquillamente affermare che SicuraMente abbia fatto centro.

Qual è la reale motivazione che sta dietro a questa operazione di comunicazione fatta in pool da concorrenti?
Angela Sgualdi, marketing manager in Linde: SicuraMente è una campagna di comunicazione che ci vede collaborare su un’area, la sicurezza, che rappresenta per ciascuna azienda uno dei principali campi di azione, sia sul fronte dello sviluppo del prodotto che sul fronte della formazione del personale. Tuttavia ci siamo accorti che, nonostante gli investimenti fatti negli ultimi anni, la sensibilità del mercato su questo tema è ancora bassa. Le motivazioni sono diverse: la sicurezza è considerata un costo a scarso valore aggiunto, un’incombenza scomoda o, nel peggiore dei casi, le aziende non sono informate sugli obblighi di legge, sui rischi che si corrono in magazzino e sulle conseguenze penali a carico del datore di lavoro. Questo scenario, oltre essere contro la nostra filosofia, porta con sè conseguenze pesanti sul piano della salute dei carrellisti e delle persone che transitano nell’area di lavoro o per le merci trasportate. Da qui, dunque, l’opportunità di trasferire la nostra stessa visione al cliente finale. Come? Unendo le forze e adottando una strategia di comunicazione comune per aumentare la consapevolezza negli operatori e il grado di maturità del mercato sul tema della sicurezza.

Tra i quattro temi della campagna, quale ha suscitato maggiore interesse tra le aziende raggiunte dalla campagna?
Stefano Rustioni, marketing & sales processes manager in Jungheinrich Italiana: Il tema relativo ai corsi per carrellisti è certamente quello che sta riscuotendo più interesse perché coinvolge le aziende e anche gli utilizzatori. L’effetto dell’accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2012 ha reso obbligatoria dal marzo 2013 la formazione dei carrellisti. Questo ha incrementato notevolmente la richiesta di chiarimenti e anche la partecipazione ai corsi per poter impiegare in sicurezza i carrelli nelle varie fasi di carico, scarico e trasporto. Più in generale, comunque, gli obblighi e le responsabilità del datore di lavoro in materia di sicurezza e le sanzioni che ne derivano in caso di inosservanza delle leggi possono generare confusione, soprattutto nelle aziende medio piccole dove non esiste la figura di un responsabile che si occupi a tempo pieno di studiare le normative in merito alla sicurezza sul lavoro. Come spesso accade in questi casi un portale di riferimento, come sicuramente.org, può aiutare a svolgere un ottimo servizio di informazione per chiarire ogni aspetto.

Quanto durerà questa collaborazione sul fronte della sicurezza?
Andrea Cortese, marketing manager in Toyota MHI: Durerà per tutto il tempo necessario ad aumentare la consapevolezza e la sensibilità del mercato verso questi temi. È chiaro che non esistono parametri oggettivi e misurabili in grado di dirci quando smettere ma è altrettanto vero che non esistono nemmeno enti o organizzazioni che si siano impegnate in modo così determinato per la diffusione e l’approfondimento di tutti gli aspetti legati alla sicurezza nella movimentazione dei materiali, e più propriamente nell’utilizzo di carrelli elevatori. Sì, ci sono i corsi sulla sicurezza, quelli per diventare preposti, o addirittura ASPP o RSPP, ma non possiamo pensare che in poco tempo si riesca ad avere almeno una persona formata per ciascuna delle quasi 4 milioni di aziende italiane, quasi tutte micro-imprese sotto i 10 dipendenti. Però, in una buona parte di quelle imprese ci sono quasi certamente delle attrezzature per la movimentazione delle merci, e spesso queste sono proprio carrelli elevatori. Inoltre, l’impianto normativo e legislativo è talmente variegato e complesso che diventa indispensabile avere al proprio fianco qualcuno che riesca a fare luce nei meandri burocratici. Il nostro intento è proprio questo, e semmai possiamo parlare di come far evolvere ulteriormente questa esperienza, per fornire al mercato un supporto informativo sempre più valido e completo. SicuraMente… non abbiamo intenzione di interrompere questa brillante collaborazione!

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