
Dal 2015, anno cruciale per le ondate migratorie verso l’Europa, DHL Group ha offerto opportunità di lavoro a oltre 30.000 rifugiati, diventando uno dei principali datori di lavoro per rifugiati a livello globale. Oltre ai contratti a tempo indeterminato e ai tirocini, circa 350 persone hanno completato un apprendistato presso l’azienda. Molti degli attuali dipendenti provengono da Siria, Afghanistan e Ucraina.
Grazie alla disponibilità di numerosi ruoli che richiedono poche qualifiche, i rifugiati sono impiegati soprattutto nella consegna e nello smistamento di lettere e pacchi. Alcuni hanno invece trovato impiego nei settori per i quali erano stati formati nei loro Paesi d’origine, mentre altri hanno costruito un percorso di carriera interna, passando, ad esempio, da autista di consegna a team leader.
Integrazione come valore strategico
“Consentire ai rifugiati con permesso di lavoro di entrare rapidamente nel mercato del lavoro non è solo un prerequisito per l’integrazione sociale, ma è anche nell’interesse dell’economia, poiché può alleggerire il carico sui sistemi sociali e mitigare gli effetti del cambiamento demografico. Siamo quindi orgogliosi di essere all’avanguardia in questo settore e di aver offerto al numero più alto di rifugiati, rispetto a qualsiasi altra azienda, accesso al mercato del lavoro" ha dichiarato Thomas Ogilvie, chief human resources officer e labor director di DHL Group.
Per facilitare il processo di integrazione, il gruppo sostiene i rifugiati con corsi di lingua, formazione per la ricerca di lavoro e tirocini. Particolare attenzione è riservata ai programmi di mentoring, rivolti soprattutto ai giovani talenti, che offrono supporto non solo professionale, ma anche nella vita quotidiana, dalla ricerca di un alloggio alla gestione delle pratiche burocratiche.
Un ruolo centrale è svolto dall’apprendimento linguistico: nonostante molti rifugiati abbiano completato corsi di lingua, le competenze restano spesso insufficienti per affrontare le sfide professionali. Per questo DHL ha sviluppato una app proprietaria che consente di imparare vocabolario tecnico e simulare conversazioni tipiche del contesto lavorativo, come le interazioni con i clienti.
Riconoscimenti internazionali e partnership
Secondo uno studio pubblicato nel 2023 dal Refugee Integration Insights Institute, DHL Group si è classificato al secondo posto mondiale tra le 50 maggiori aziende globali per politiche di integrazione. L’azienda lavora inoltre a stretto contatto con partner istituzionali, tra cui l’Agenzia federale per il lavoro in Germania e le Nazioni Unite, ed è parte attiva dell’iniziativa #WithRefugees promossa dall’UNHCR.
Un impegno collettivo
Con circa 600.000 dipendenti nel mondo – di cui 210.000 solo in Germania – DHL Group può contare anche sull’impegno volontario dei propri collaboratori: 18.000 dipendenti hanno dedicato parte del loro tempo a programmi di integrazione, lavorando come traduttori, mentori o offrendo supporto diretto ai rifugiati nella ricerca di alloggi e servizi locali. Un modello che unisce responsabilità sociale, inclusione e crescita economica, e che posiziona DHL Group come punto di riferimento mondiale nell’integrazione dei rifugiati attraverso il lavoro.