09/03/2015

Cold Chain Forum 2015, sintesi dell'evento. A cura di Giuseppina Caraccio

Ottimizzazione dei costi e della collaborazione tra Gdo e food , criticità dei processi, corretto utilizzo dei pallet per migliorare la qualità dell’imballaggio e mantenere integro il prodotto; questi i temi al centro del Cold Chain Forum 2015 organizzato di recente dall’Istituto Internazionale di Ricerca. L’evento - “dal taglio pratico" - orientato all’incontro tra aziende e operatori della logistica, ha visto in questa edizione un nutrito parterre di relatori coinvolti in un intenso scambio di idee con il pubblico in platea. 
Tra i primi relatori, Ugo Zamparelli, logistic development manager Southern Europe di Unilever, ha illustrato come l’azienda sia da anni impegnata nella creazione di una nuova rete logistica che, ottimizzando le tratte e la distribuzione geografica dei depositi e impiegando tecnologie all’avanguardia, ha consentito di ridurre i viaggi dei camion a mezzo carico. Permettendo, così, il duplice obiettivo di ottimizzare i costi imputati al trasporto e di impegnarsi affinché, entro il 2020, le emissioni di CO2 derivanti dal proprio network globale di logistica siano uguali o inferiori a quelle raggiunte nel 2010 al netto del significativo incremento di volumi atteso nei prossimi anni. 
A seguire intervento di Renato Mosca, vice direttore generale, business & development Stef Italia, che con 235 piattaforme e magazzini multitemperatura in Europa e 24 piattaforme e magazzini multitemperaturea in Italia si colloca a buon titolo tra le aziende più importanti del settore. Stef ha elaborato un articolato sistema di logistica collaborativa che passa attraverso visibilità e misurabilità dei vantaggi su tutta la filiera, superamento delle vecchie logiche campanilistiche e protezionistiche, ricerca di nuove risposte ai cambiamenti di mercato, ricerca di economie di scala e sinergie tra i player, per superare le contraddizioni del sistema italiano. 
Interessante anche la relazione di Marco Casetta, responsabile logistica di Eataly Net, azienda digital del gruppo di Oscar Farinetti, il cui core business è la vendita online dei prodotti distribuiti nei negozi dello stesso marchio. Per Eataly Net – ha spiegato Casetta - il packaging personalizzato e la logistica rivestono un valore e un interesse fondamentale e a tale scopo vengono adottate pratiche innovative di gestione logistica. Eataly Net, ad esempio, non ha un magazzino vero e proprio: “Lo scaffale del negozio è il magazzino". Appoggiandosi sullo scaffale retail, lo store online dispone di oltre 2.500 referenze sempre disponibili a catalogo e nessuna gestione dell’inbound: nessuno scarico, nessuno stoccaggio di prodotti, nessun costo di magazzino. Alla gestione dell’ultimo miglio e soprattutto alla catena del freddo sono dedicati un’attenzione particolare perché spedizioni e imballaggi ricoprono un grande valore e fanno la differenza sul grado di soddisfazione finale del cliente. 
Massimo Degiorgi, Bd director consumer di DHL Supply Chain Italy, ha concentrato la sua presentazione sul  know-how nella gestione della catena del freddo. Assicurare la multicanalità, raggiungendo ogni giorno i punti di destino piu vari (Gdo, normal trade, Horeca, grossisti specializzati, farmacie), garantendo sinergie di volume e governance di network specializzati, in un settore a ridotti margini. Garantire la sicurezza e l’integrità del prodotto in ogni fase della filiera, nei diversi range di temperatura e la full compliance nella gestione del servizio di logistica integrata. 
Pier Giorgio Marasi del gruppo Emmi ha illustrato la “Disciplinare di trasporto per la qualifica dei fornitori" da adottata dalla sua azienda. Fabio Mastromatteo, product manager di Testo ha presentato sistemi innovativi per il monitoraggio di temperature critiche nello stoccaggio e nel trasporto, precisando che gli alimenti, dalla materia prima al prodotto finito per la vendita, attraversano diversi passaggi. “Questo dà vita a una catena nella quale è difficile individuare chi è responsabile in caso di deterioramento. Ogni singolo anello della catena deve poter dimostrare di aver agito in conformità ai propri obblighi, tra i quali il mantenimento dei prodotti a temperature controllate. La rintracciabilità dei prodotti costituisce un punto focale del processo", ha detto Mastromatteo. 
Gli interventi si sono intervallati con due tavole rotonde cui hanno partecipato specialisti della logistica per Auchan, Nestlè, Muller, Carrefour Italia, Rewe, Fileni, Latteria Soresina, Florette. Ciò a riprova del notevole interesse suscitato dai case study presentati e della volontà di ogni realtà presente di perseguire modelli di qualità ed efficienza per crescere in un mercato competitivo e settorializzato. 

di Giuseppina Caraccio
Share :