
Allianz Trade ha pubblicato il nuovo Insolvency Report, che analizza l’impatto dei dazi statunitensi e dei cambiamenti nel commercio globale sulle insolvenze aziendali, con previsioni fino al 2027. Il quadro globale resta critico: nel 2025 si prevede un aumento del +6% delle insolvenze, con un picco nel 2026 (+5%) e un lieve calo solo nel 2027 (-1%).
Italia: +35% di insolvenze nel 2025
Dopo il minimo storico del 2023, l’Italia registra una forte risalita: +35% di casi nel 2025, pari a circa 13.000 aziende. I settori più colpiti sono commercio, costruzioni, manifattura e ospitalità. Il trend è in linea con il resto d’Europa e supera i livelli pre-pandemia. Le previsioni indicano un ulteriore aumento nel 2026 (+3%) e una possibile inversione nel 2027 (-5%).
Dazi USA e rischio globale
I dazi imposti dagli Stati Uniti stanno modificando i flussi commerciali, con effetti ritardati ma persistenti. Mentre le imprese americane sembrano protette, le economie orientate all’export — come Canada, Francia e Spagna — potrebbero subire forti impatti. L’Italia, grazie a una base economica più diversificata, mostra maggiore resilienza.
Le tre vulnerabilità chiave
Secondo Allianz Trade, la tenuta delle imprese sarà messa alla prova da:
• Crescita economica debole
• Condizioni di credito restrittive
• Fragilità settoriali, in particolare in costruzioni e automotive
Il boom tecnologico e il rischio AI
La crescita delle nuove imprese, alimentata dalla digitalizzazione e dalla gig economy, aumenta il rischio di fallimenti. Allianz Trade avverte: la fine del boom dell’intelligenza artificiale potrebbe generare migliaia di insolvenze, con effetti simili alla bolla delle dotcom.