07/02/2013

A Ivan Drogo, presidente del Cip, Consorzio Innovazione Pubblica

Abbiamo incontrato Ivan Drogo, presidente del Cip, Consorzio Innovazione Pubblica, nella sede di Assologistica di Milano, alla riunione del cluster nazionale costituito per coordinare i progetti di formazione, di innovazione tecnologica e di ricerca scientifica nel settore dell'intermodalità, della logistica, della mobilità e dei trasporti. Drogo è presidente del Cip, Consorzio Innovazione Pubblica, ma svolge anche funzione di coordinatore della commissione che governa il cluster, i cui progetti sono destinati ad avere il sostegno finanziario della Commissione Europea. Attualmente all’accordo partecipano 11 importanti realtà nazionali, quali Assologistica Associazione Italiana Imprese Logistica, il Cieli Centro Italiano Eccellenza Logistica Integrata dell’Università di Genova, Cip Consorzio Innovazione Pubblica (unità operativa del Consorzio Multicon, coordinatore del raggruppamento), il C Log Centro Ricerca Logistica della Liuc Università Carlo Cattaneo, il Crimm Centro Ricerca Modelli Mobilità dell’Università di Cagliari, il Ctl Centro Ricerca Trasporto Logistica dell’Università La Sapienza, il Dipartimento Ingegneria Trasporti “Luigi Tocchetti" dell’Università Federico II, la Fondazione Itl Istituto Trasporti Logistica, l’Isfort Istituto Superiore Formazione Ricerca Trasporti e la Scuola Nazionale Trasporti Logistica, il Transmit Centro Studi Ricerche Mobilità Infrastrutture Trasporti dell’Università di Verona. A Drogo abbiamo chiesto di illustrarci le peculiarità del cluster.

Qual è la reale motivazione che vi ha spinti a dar vita al cluster nazionale per coordinare progetti di formazione con sostegno Ue?

Negli ultimi 3 anni quasi tutti i centri di ricerca che operano nel settore della logistica e dei trasporti si sono sostenuti grazie alle risorse finanziarie rese disponibili dalla Commissione Europea. Tale situzione è destinata a confermarsi anche nel prossimo triennio. Era necessario disporre di un cluster nazionale in grado di competere con i raggruppamenti degli altri 26 Paesi membri dell'Unione Europea.

In che cosa è innovativa la vostra proposta?
Sicuramente nel fatto di aver dato vita a una aggregazione mista ovvero con la presenza di soggetti pubblici (quasi tutti afferenti agli atenei italiani) e di soggetti privati. La combinazione di queste differenti competenze può stimolare la redazione di progetti di straordinario interesse, soprattutto per la possibile ricaduta nel mercato della logistica e dei trasporti.

Con quali criteri avete selezionato i numerosi partner che aderiscono al cluster?
Sono stati coinvolti unicamente i soggetti che hanno già partecipato alla redazione di progetti o hanno beneficiato di finanziamenti della Commissione Europea.
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