25/01/2012

Giorgio Maranzana, Presidente del Terminal Intermodale di Trieste-Fernetti

Da aprile 2011 le è stato conferito il quinto mandato come presidente del terminal intermodale di Trieste Fernetti, coronando una lunga carriera nel mondo della logistica e dei trasporti, fatto che le ha permesso di conseguire un premio alla carriera attribuitole da Assologistica. Quali sono gli obiettivi di questo suo quinto mandato?
Potenziare notevolmente l’attività di marketing sia in Italia che all’estero con particolare riferimento ai paese dell’Est Europa. Con magazzini nazionali, doganali anche autorizzati al deposito iva, adr, haccp siamo in grado di soddisfare le esigenze  del cliente.
Il tutto movimentato da nostro personale e con moderne attrezzature.
In aggiunta a ciò l’agevolazione del pagamento differito di 180 giorni dei diritti di
importazione. Con illuminazione con lampade a led di una importante area del Terminal, prevediamo una notevole riduzione dei costi, altro importante obiettivo che seguiamo sempre con la massima attenzione.

All’indomani dell’ingresso della Slovenia nella Ue il destino del vostro terminal sembrava segnato, con un suo conseguente notevole ridimensionamento. Così non è stato e pare che le prime indiscrezioni sui trend del 2011 rivelino risultati davvero confortanti per Fernetti. Ne vogliamo parlare?
Il 2011 chiude in attivo, con una crescita di quasi il 2% nel numero di passaggi (i camion da noi transitati erano stati 132.211 nel 2010 contro 134.329 nel 2011); le operazioni doganali sono aumentate del 2,19% in export e del 7,44% in import, mentre quelle in transito sono salite dello 0,57%. Questi dati ci confortano a vanno a premiare  l’attenzione che abbiamo sempre avuto verso gli autisti che, grazie ai servizi che mettiamo a loro disposizione, scelgono di sostare al nostro autoporto per l’espletamento delle operazioni doganali. Oltre 40 aziende tra case di spedizione, spedizionieri doganali, società di autotrasporto e di servizi vari, sono ubicate nella nostra palazzina uffici. Il  merito dei dati positivi e’ anche loro che con professionalità e caparbietà sono riusciti e riescono ancora a mantenere importante clientela, pur non essendo più Fernetti confine dell’ Europa.

L’attività retroportuale quanto incide sul vostro turnover?
Rappresenta circa un quarto del nostro fatturato e la sua incidenza è destinata a crescere in futuro, in funzione anche del fatto che vogliamo sviluppare ulteriormente la già buona sinergia in atto con l’Autorità Portuale di Trieste (realtà del resto presente nella compagine azionaria del Terminal Fernetti, ndr). All’interno della nostra struttura è anche presente un raccordo ferroviario che mette a disposizione due locomotori per la gestione dei treni; le merci possono essere comodamente movimentate da camion a treno e viceversa. Sono allo studio ulteriori soluzioni per il servizio Ro-La.

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