04/01/2012

Nereo Paolo Marcucci, Presidente di Assologistica

Il suo incarico alla presidenza di Assologistica si è sviluppato nel corso di uno dei periodi più difficili per la nostra economia; eppure il suo impegno è stato notevole su vari fronti. Cosa pensa di lasciare “in dote” all’Associazione?
Parlando della struttura Associativa, e senza alcuna retorica, lascio ciò che ho ereditato dai miei predecessori. Una struttura sana, senza conflitti interni insanabili, capace di ascoltare gli Associati e di rappresentarli con idee e proposte sia ai tavoli confederali che a quelli governativi. Queste “doti” sono state ovviamente necessarie, ma non sufficienti a cambiare lo stato delle cose. Credo di lasciare di mio, la determinazione e la continuità.

Crede che - con l’attuale situazione di mercato - abbia ancora senso per un’azienda di logistica far parte di un’Associazione come Assologistica?
La crisi della rappresentanza ha investito tutti: partiti, sindacati dei lavoratori, grandi Confederazioni. Assologistica non ha vissuto questa crisi proprio per le ragioni che ho rappresentato al punto precedente.

Cosa si augura per il futuro della logistica italiana?
Se il buon giorno si vede dal mattino, il decreto “Salva Italia” può rappresentare un buon inizio. Il nuovo ruolo dell’Autorità Garante, l’Autorità dei Trasporti, l’introduzione di riduzioni di imposta per chi investe in infrastrutture, la riduzione dell’IRAP seppur molto contenuta. Le novità, aldilà di quelle più conosciute ed ovviamente più sofferte che riguardano pensioni e tasse, mi sembrano un buon viatico.

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