21/10/2015

Roberto Rossi, presidente di Palletways Italia

"I primi nove mesi 2015 ci fanno registrare un bilancio molto positivo, non soltanto per la crescita dei volumi ma anche per quanto riguarda il continuo miglioramento del servizio. I volumi sono aumentati grazie alla crescita dell’hub di Milano, un esempio di hub a un valore aggiunto, dove transita merce più leggera rispetto la media del network e dove il servizio Premium (il nostro servizio espresso) è più importante dell’Economy (il nostro servizio differito); contribuisce all’aumento dei volumi anche l’affinamento del circuito, con l’immissione di nuovi concessionari che migliorano ulteriormente l’estensione capillare della nostra rete. Un grosso contributo è arrivato infine anche dal Sud che ormai è diventato per Palletways un vantaggio competitivo permanente: quando si tratta di Sicilia, Sardegna e Calabria la qualità con livello omogeneo che offriamo su tutta la penisola, fa la differenza. Inoltre, Palletways non ha mai chiuso ad Agosto, garantendo continuità di servizio, una decisione molto apprezzata dalla nostra clientela e che ci ha consentito di attrarre anche chi non era ancora nostro cliente e aveva bisogno di un fornitore in grado di fornire il servizio per tutto l’anno". Esordisce così Roberto Rossi, presidente Palletways Italia, il network specializzato nel trasporto espresso su pallet.

Lei ha parlato anche del miglioramento del servizio. In che termini ciò è avvenuto?
Abbiamo rafforzato il sistema di KPI, analizzando i dati ogni fine settimana e non fermandoci alla percentuale di successo ma, al contrario, ad analizzare nel dettaglio ogni singolo fallimento per comprendere come migliorare. Abbiamo anche migliorato il sistema di gestione degli Epal, cioè del ritorno dei bancali, e abbiamo introdotto il sistema di “contrassegno garantito" il rientro del contrassegno entro 8 giorni dalla data di consegna della merce, con alcune eccezioni, altrimenti si restituisce la commissione al cliente immettitore.

Quali sono le novità a livello di network distributivo e quindi di aree geografiche di penetrazione?
A un network molto ambio, che già comprendeva Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito Spagna, Portogallo, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Turchia abbiamo recentemente aggiunto, Lituania, Estonia, Lettonia, Polonia, Bulgaria e Romania. Questo ci consente di offrire ai nostri clienti maggiori opportunità, con un collegamento con Paesi a forte sviluppo molto e in cui gli scambi commerciali sono aumentati notevolmente.

Vi sono novità a livello tariffario?
Sì, abbiamo appena lanciato il pallet Ultra Light, un servizio che siamo convinti incontrerà il gradimento del mercato. Negli ultimi anni abbiamo aggiunto pallet “leggeri" per attrarre anche il mercato delle spedizioni voluminose ma poco pesanti. Più adattiamo la nostra offerta alle esigenze del cliente e più volumi conquistiamo.

Quali delle vostre tariffe ottengono il maggior successo dal mercato?
Sicuramente i volumi più leggeri. In attesa che l’Ultra Light entri a pieno regime e diventi performante, i migliori risultati li abbiamo ottenuti con i servizi Light (750 kg per 2,40 metri) ed Extra Light (450 kg per 1,50 metri), ma anche il Mini Quarter (150 kg per 0,6 metri) e il Quarter (300 kg per 0,8 metri) offrono vantaggi competitivi notevoli perché si rivolgono a una clientela con elevate esigenze di Servizio.

Quali trend sta evidenziando il mercato?
Non ci sono cambiamenti fondamentali, perdura l’aumento dei frazionati a scapito dei carichi completi e le reti captive continuano, lentamente, a essere ridimensionate. Un’altra tendenza che consideriamo irreversibile è la riduzione delle quantità ordinate, la gestione della supply chain continua la sua evoluzione. Argomento completamente diverso, i vari indici di controllo dimostrano che i prezzi del trasporto in Europa sono in aumento, seppure il fenomeno sia ancora relativamente “leggero".

Per i network come il vostro, la crisi economica ha avuto risvolti positivi, con aumento di traffico e fatturato: ora che la crisi sembra allentare la morsa cosa si sta evidenziando?
Come abbiamo detto, la crisi ha prodotto una frammentazione dei carichi, le reti captive sono state in parte esternalizzate, le quantità degli ordini si sono ridotte; il negozio molto spesso preferisce rischiare uno stock out piuttosto che rischiare le giacenze. Un altro fenomeno è l’aumento delle vendite on line. Una percentuale sempre maggiore di diversi prodotti – mi vengono in mente certe tipologie di mangimi per animali piuttosto che il materiale edilizio per ristrutturazioni - è venduta on line e passa nel nostro network; trasportiamo merce che una volta si comprava dal grossista e ora viene comprata online.

A livello di gruppo quali sono le novità?
Estendere il nostro Network a Lituania, Estonia, Lettonia, Polonia, Bulgaria e Romania è un passo molto importante, fondamentale direi. Poi, abbiamo introdotto un nuovo portale, sempre a livello di gruppo, un nuovo modo di comunicare con i nostri clienti e con i nostri concessionari. Questi ultimi possono monitorare lo stato delle spedizioni in tutta Europa per ogni singolo pallet immesso; il sistema permette inoltre di consultare lo storico dei singoli clienti, ricevere un avviso tramite alert quando si avvicina la scadenza di una consegna da fare e verificare la propria performance commerciale, analizzando l'andamento dei volumi.

a cura di Ornella Giola
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