02/12/2017

Blue economy sostenibile per il Mediterraneo occidentale

I ministri dei Paesi del Mediterraneo occidentale si sono riuniti di recente a Napoli per sostenere e lanciare l'iniziativa per lo sviluppo sostenibile della blue economy nel Mediterraneo occidentale: una serie di azioni comuni con lo scopo di rendere lo spazio marittimo comune più sicuro, più pulito e più produttivo. I ministri hanno concordato sul sistema di governance dell'Iniziativa WestMed e hanno deciso che il suo comitato direttivo sarà copresieduto da Algeria e Francia nel 2018, Francia e Marocco nel 2019 e Marocco e Italia nel 2020. 


Una dichiarazione sottoscritta dai dieci Paesi partecipanti
La riunione informale si è conclusa con l'adozione di una dichiarazione firmata dai 10 Paesi partecipanti (Algeria, Francia, Italia, Libia, Malta, Mauritania, Marocco, Portogallo, Spagna e Tunisia). "La dichiarazione ministeriale adottata oggi testimonia la volontà politica dei Paesi di promuovere una crescita sostenibile nella regione WestMed - ha esordito Karmenu Vella, commissario europeo per l'Ambiente, gli Affari marittimi e la Pesca - Se vogliamo un Mare Mediterraneo sicuro e pulito, dobbiamo unire i nostri sforzi. Se vogliamo creare posti di lavoro e disporre di una blue economy sicura e sostenibile, dobbiamo tutti lavorare nella stessa direzione ed è bello vedere che sia i Paesi partner dell'UE che quelli a Sud stanno recependo l'iniziativa con la stessa convinzione". 



Foto di gruppo dei ministri intervenuti al meeting di Napoli


Sviluppo pacifico e sostenibile a livello sociale, economico e ambientale
Per il nostro ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio: "La geografia è destino e la geografia non può essere accantonata: il Mediterraneo è una parte del destino comune dei dieci Paesi che oggi hanno concordato con l'Unione Europea (UE) e l'Unione per il Mediterraneo (UpM) sul fatto che la salvaguardia e lo sviluppo sostenibile della risorsa mare sono essenziali per il nostro futuro. Per dare un contributo importante alla crescita delle nostre società, ci impegniamo a promuovere nei Paesi del Mar Mediterraneo occidentale uno sviluppo pacifico e sostenibile a livello sociale, economico e ambientale. Dobbiamo garantire che questo comune destino geografico si traduca in una politica di welfare per le persone in questa area". 


Un'agenda condivisa per iniziative e progetti tangibili nel Mediterraneo
"L'economia blu è un motore trainante per lo sviluppo sostenibile e la creazione di posti di lavoro nella regione, contribuendo così allo sviluppo umano, all'integrazione regionale e alla stabilità - ha detto Fathallah Sijilmassi, segretario generale dell'Unione per il Mediterraneo -  Siamo qui oggi per rafforzare le dimensioni regionali e sub-regionali dei nostri sforzi comuni di cooperazione al fine di promuovere un'agenda positiva e condivisa per iniziative e progetti tangibili nel Mediterraneo". 


Quattrocento partecipanti al convegno UE sulla blue economy 
Parallelamente alla riunione ministeriale, si è svolto il convegno dell'Unione europea sulla blue economy. La conferenza ha riunito 400 partecipanti provenienti da 30 Paesi che rappresentano autorità nazionali, regionali e locali, il settore privato, organizzazioni internazionali, università e organizzazioni della società civile impegnate in questioni marittime. Le parti interessate hanno discusso opportunità e sfide per i settori della blue economy nel Mediterraneo e i modi per stimolare l'economia e creare posti di lavoro. Al termine della sessione plenaria, il segretariato dell'Unione per il Mediterraneo e la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (GFCM-FAO) hanno firmato un memorandum d'intesa sulla pesca sostenibile. 


Cos'è l'iniziativa WestMed?
Nel 2015 i ministri dell'Unione per il Mediterraneo (UpM) hanno concordato "la necessità per la regione mediterranea di utilizzare al meglio il potenziale della blueconomy, per promuovere la crescita, l'occupazione e gli investimenti e ridurre la povertà, salvaguardando al contempo mari sani". La dichiarazione ministeriale dell'UpM ha invitato i Paesi partecipanti a esplorare le vie per la cooperazione subregionale. Nel 2016 i ministri degli Affari esteri di Algeria, Francia, Italia, Libia, Malta, Mauritania, Marocco, Portogallo, Spagna e Tunisia hanno previsto un partenariato nel Mediterraneo occidentale. In risposta a tale visione, nell'aprile 2017 la Commissione europea ha lanciato l'iniziativa per lo sviluppo sostenibile della blueconomy nella regione del Mediterraneo occidentale. Gli obiettivi dell'iniziativa WestMED sono 1) uno spazio marittimo più sicuro e più sicuro;  2) migliore governance dei mari; 3) una blueconomy intelligente e resiliente. La blueconomy offre un enorme potenziale per la creazione di posti di lavoro e gli investimenti nel Mediterraneo, e quindi, per lo sviluppo regionale e la stabilità politica.
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