DKV Euro Service, l’azienda europea leader nei servizi per la mobilità, ha condotto un’indagine sulla propria pagina Facebook, che ospita la più grande community italiana di camionisti, per analizzare come gli autotrasportatori hanno vissuto il periodo di lockdown - da marzo a maggio 2020- nel nostro Paese.
I risultati del sondaggio mostrano un esercito instancabile che non ha interrotto il proprio lavoro nemmeno nei giorni più bui, movimentando le merci lungo la nostra penisola, per portare i prodotti sugli scaffali e garantire la filiera delle aziende. Quasi il 70% ha infatti lavorato come prima o anche più di prima e solo il 20% si è dovuto fermare. Indubbiamente si viaggiava meglio (33%) ma per la maggior parte dei camionisti (il 56%) l’assenza di automobili, del solito traffico e degli autogrill affollati rendeva l’atmosfera “inquietante".
La più grande preoccupazione (62%) è rappresentata dall’incertezza economica e la crisi derivante dal covid-19. Al secondo posto (28%) troviamo la propria salute, e al terzo (10%) la preoccupazione di infettare gli altri.
La vita del camionista, spesso lontano da casa, non è certo semplice ma in questo periodo è stata ancora più dura: il 42% pensava alla propria famiglia e avrebbe voluto restare vicino a loro e il 38% temeva invece di poter contrarre il coronavirus.
Nonostante i sacrifici, però, non hanno apprezzato il trattamento a loro riservato nel pieno dell’emergenza: la maggior parte, infatti, ha sperimentato indifferenza o non ha percepito cambiamenti rispetto ad altri periodi (51%). Il 39% si è addirittura sentito trattato peggio del solito o visto come una fonte di rischio di contagio, soprattutto da parte delle aziende terze / clienti ma anche dalla stampa e dalle istituzioni.
Al governo, in particolare, gli autotrasportatori chiedono un aiuto per far fronte alla crisi e migliorare le condizioni della categoria, a partire da quelle economiche (68%), e di sicurezza sul lavoro (27%).