15/01/2015

A Paola Floris, country manager di Chep Italia

"La crisi non risparmia la movimentazione delle merci anche nel settore del largo consumo ma come in tutti i settori e ambiti non possiamo generalizzare. All’acquisto di alimenti e bevande gli italiani destinano oltre il 18% della spesa per consumi, quasi il 4% in più della media europea e i consumatori italiani hanno una incredibile capacità di adattamento e si sono dimostrati estremamente flessibili all’impatto della crisi rivoluzionando il proprio stile di vita a volte riscoprendo antichi valori", esordisce così Paola Floris, country manager di Chep in Italia, secondo la quale "un esempio in questo senso è dato dal fatto che in Italia in controtendenza con il calo generale dei consumi alimentari, dall'inizio della crisi si è verificato un aumento degli acquisti di materie prime di base, dalla farina alle uova che, secondo uno studio della Coldiretti, evidenzia un cambiamento delle abitudini ed un ritorno al cibo prodotto in casa che non si registrava dal dopoguerra. Al fine di poter studiare piattaforme e prodotti adatti anche alle nuove tendenze, come operatori in questo settore siamo attenti quindi alle novità sia in termini di categorie che in termini di nuovi servizi che vengono offerti ai consumatori". 

Rispetto al “problema" pallet, le aziende italiane di logistica e di produzione stanno modificando il loro generale e storico orientamento verso l'interscambio? Si stanno orientando verso il pooling? E' un mercato in crescita? Quali sono i vostri risultati in Italia? 
Sul mercato italiano è crescente l’interesse delle aziende verso il servizio di pallet pooling pur rimanendo l’interscambio il sistema più utilizzato. Chep è presente sul territorio italiano dal 2000 e negli ultimi 14 anni siamo cresciuti costantemente. Diversamente dall’interscambio, il sistema del pallet pooling prevede che l’industria noleggi una quantità di pallet, eliminando quindi i costi tipicamente associati all’interscambio quali l’acquisto, la selezione, la riparazione, il trasporto di ritorno, l’amministrazione con i propri clienti e i trasportatori lasciando l’azienda libera di concentrarsi sul proprio core business. Oggi la quota di mercato del pallet pooling in Italia è superiore al 25% con penetrazioni differenti nelle varie categorie. Siamo convinti che il pooling rappresenti una valida alternativa all’interscambio sia dal punto di vista dei costi eliminati che dei vantaggi ambientali e che con il tempo si raggiungeranno le percentuali dei Paesi europei dove è maggiormente utilizzato. 

A cosa fa risalire la differenza che continua a esistere tra l'Italia e altri paesi europei nell'uso del pallet pooling? Quali sono i vantaggi che offre il pooling alle aziende rispetto all'interscambio? 
Chep è entrata nel mercato inglese nel 1975 quasi 40 anni fa e questa è la motivazione per cui la quota di mercato del pallet pooling sul territorio inglese è superiore ad ogni altro Paese in Europa. Lo stesso vale per la Spagna dove siamo presenti dagli anni ottanta. In Italia, la crescita è costante e siamo convinti che la crescente attenzione all’economia della condivisione contribuirà allo sviluppo di questo servizio. Il servizio di pooling permette alle aziende di effettuare outsourcing strategico e quindi di dare in outsourcing attività che non costituiscono competenze fondanti con la propria capacità competitiva e concentrarsi sul proprio core business. Il sistema del pallet pooling prevede infatti che l’industria noleggi una quantità di pallet eliminando quindi i costi tipicamente associati all’interscambio quali l’acquisto, la selezione, la riparazione, il trasporto di ritorno, l’amministrazione con i propri clienti e i trasportatori, attività che vengono invece svolte su larga scala dall’azienda di pooling. Nel caso di Chep stiamo ormai da anni affiancando al nostro servizio tradizionale progetti di collaborazione con i nostri clienti volti alla riduzione dei costi della supply chain e alla riduzione delle emissioni CO2 ottimizzando il network e creando valore condiviso. 

Da sempre, l'interscambio di pallet in Italia è fonte di ampi contenziosi e di difficoltà, anche perché si tratta di una soluzione che ha sofferto infiltrazioni malavitose. La situazione è migliorata? 
L’interscambio di pallet Epal è il sistema di gestione pallet più diffuso nel settore del largo consumo che prevede la restituzione al produttore di un numero di pallet equivalenti in quantità e qualità ai pallet consegnati, le cui caratteristiche vengono definite da uno standard europeo (Epal) e di qualità controllata. Lo studio sulla gestione dei pallet - pubblicato nel 2010 dal Centro di Ricerca sulla Logistica Università Carlo Cattaneo – LIUC e dal Politecnico di Milano Dipartimento di Ingegneria Gestionale - ha identificato che nonostante l’interscambio differito debba, in linea teorica, costituire un’eccezione, attualmente rappresenta la modalità di interscambio più diffusa, sia per la presenza di un “mercato parallelo" che sottrae illecitamente i pallet Epal dal sistema immettendovi pallet contraffatti che danno origine a contenziosi sulla qualità dei pallet, sia per le difficili relazioni logistiche e commerciali che da sempre minano la collaborazione fra mittente e destinatario. Come in tutti casi non è corretto generalizzare ma sicuramente il pallet pooling permette di evitare contenziosi con i propri clienti e di concentrarsi sul proprio core business con un’attenzione alla sostenibilità che nel caso di Chep inizia dall’approvvigionamento sostenibile delle risorse lignee come da certificazioni rilasciate dal Forest Stewardship Council (FSC) e dal Programme for the Endorsement of Forest Certification (PEFC) e si declina con un modello di business che permette di ridurre le CO2, il legno utilizzato e i rifiuti in discarica contribuendo ogni giorno alla creazione di un futuro migliore.

a cura della redazione di Euromerci

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